Il ministro Urso: “Basta paraocchi, posticipare il passaggio all’elettrico”

Il ministro Urso: “Basta paraocchi, posticipare il passaggio all’elettrico”

Il ministro Urso propone di anticipare al 2025 la revisione dell’obiettivo di vendere solo auto elettriche dal 2035.

In un recente intervento a Bruxelles, il ministro Adolfo Urso ha espresso forti dubbi riguardo alla possibilità di raggiungere l’obiettivo di vendere esclusivamente auto nuove a emissioni zero dal 2035.

Il ministro, come riportato da Tg24.sky.it, ha avanzato una richiesta chiara. Anticipare la clausola di revisione alla prima parte della prossima legislatura europea, per: “Dare certezze alle imprese e ai cittadini dell’Ue“.

Adolfo Urso

La richiesta del ministro Urso sulle auto elettriche

Durante un evento sull’automotive organizzato dalla presidenza ungherese, il ministro Urso ha ribadito la necessità di anticipare la revisione dell’obiettivo 2035.

“La realtà va affrontata senza paraocchi, senza ideologie e con la neutralità tecnologica,” ha dichiarato il ministro. Urso ha sottolineato l’importanza di allineare politica ambientale, politica industriale e politica della sicurezza.

Ha inoltre evidenziato le sfide legate alla produzione delle batterie elettriche, un elemento chiave per la mobilità elettrica. “Come facciamo a realizzare nel nostro continente batterie elettriche utilizzando materie prime estratte nel nostro sottosuolo e lavorate in loco?” ha chiesto retoricamente.

Le due alternative possibili

Il ministro ha delineato due possibili vie per il futuro della mobilità europea. La prima è quella di confermare l’obiettivo del 2035, a patto che vengano realizzate le condizioni necessarie per renderlo effettivamente raggiungibile.

La seconda via, definita da Urso come “subordinata“, prevede un possibile rinvio della transizione al solo elettrico, qualora non si riescano a creare le condizioni adeguate.

Il ministro Urso ha poi puntualizzato: “A nostro avviso, a queste condizioni è possibile mantenere l’obiettivo del 2035, ma solo se allineiamo politica ambientale, politica industriale e politica della sicurezza.

Conclude, ricordando: “Ogni decisione deve tenere conto delle tre transizioni, e collegare la transizione verso l’elettrico alla sostenibilità industriale, sociale e quindi anche della cultura e dei diritti europei“.