Mino Raiola è ancora vivo, ed è furioso con i media!

Mino Raiola è ancora vivo, ed è furioso con i media!

Il procuratore di calcio Mino Raiola è vivo, sebbene tutti avessero fatto girare la notizia della sua morte. Il suo sfogo è più che legittimo.

Il leggendario procuratore Mino Raiola, che ha tra i suoi assistiti nomi quali Balotelli, Ibrahimovic e Donnarumma, non ha un bel rapporto con la stampa. Sono tantissime le voci sul suo conto, ogni mese. Eppure, negli ultimi tempi, le notizie circolate sul suo conto sono state davvero senza senso, e fuori controllo. Oggi, tutti i quotidiani nazionali hanno dato per morto Mino Raiola. E lui non l’ha presa per niente bene.

La reazione furiosa di Mino

“Current health status for the ones wondering: pissed off. Second time in 4 months they kill me. Seem also able to resuscitate”. Questo il messaggio postato da Mino Raiola su Twitter e sul suo profilo di Instagram tramite una Stories, che si traduce nel seguente modo: “Il mio stato di salute attuale, per coloro che se lo chiedano: furioso. È la seconda volta in quattro mesi che mi uccidono. Sembra che io sia anche in grado di resuscitare”.

Mino Raiola

Il messaggio è chiaramente indirizzato ai giornalisti che hanno immediatamente dato la notizia della sua morte, senza nemmeno consultare fonti certe. E ci sono cascati veramente in tantissimi! Senza fare nomi, alcune delle testate più importanti d’Italia hanno subito riportato la notizia, cancellandola al volo nel momento in cui Raiola ha postato il tweet e la Instagram Stories.

Anche il primario dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione del San Raffaele, Alberto Zangrillo, ha commentato le voci legate allo stato di salute del procuratore Mino Raiola. “Sono indignato dalle telefonate di pseudo giornalisti che speculano sulla vita di un uomo che sta combattendo”. Queste le parole di condanna rispetto alla classe dei giornalisti di Zangrillo, che ha motivo di schierarsi dalla parte di Raiola, già ricoverato al San Raffaele a gennaio per problemi polmonari e dato per morto anche in quell’occasione.

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