La vicenda, avvenuta a Modena, legata alla babysitter che ha lanciato il bimbo dal balcone si fa più complicata.
La babysitter 32enne che è stata arrestata a Modena per aver lanciato il bambino che stava accudendo dal balcone ha ammesso di aver effettivamente commesso tale assurdo gesto. Eppure, la donna si è giustificata, ammettendo di essere entrata in catalessi. Il giudice per le indagini preliminari, Andrea Scarpa, ha convalidato l’arresto della donna per tentato omicidio. Queste le parole dell’avvocato della donna, Francesca Neri.
Le dichiarazioni dell’avvocato
La donna ha “raccontato al giudice di essere stata lei a lanciare il bambino, assumendosene tutta la responsabilità. Un gesto che non è stato frutto di premeditazione ma da lei stessa definito ‘gesto istintivo’“. L’avvocato ha inoltre parlato dell’arresto della sua assistita. “Non mi sono opposta all’ordinanza di convalida dell’arresto perché credo che allo stato dei fatti sia la misura che meglio tuteli la mia assistita. A breve verrà disposto l’incidente probatorio in modo da poter nominare una psichiatra, che possa dare una valutazione delle capacità di intendere e volere dell’indagata al momento dell’accaduto”.
“La mia assistita – ha inoltre dichiarato Neri – ha raccontato di avere la sensazione di un malessere sempre più forte tanto da trovarsi, quel giorno, all’improvviso in stato di catalessi, tanto da non avere la cognizione della realtà e a questo punto che ha lanciato il bimbo dalla finestra dicendo alla colf in casa che ora il ‘bimbo era libero’. Ancora adesso non riesce a dare una spiegazione su quanto accaduto e ribadisce questo malessere dovuto a insoddisfazioni in ambito lavorativo prima dell’attuale lavoro di babysitter. Credeva di poter gestire da sola tale malessere e non ha chiesto aiuto a nessuno, ma purtroppo non è stato così. E continua a chiedere come sta il bambino, mostra grande preoccupazione per le sue condizioni”.