In Moldavia sono scoppiate numerose proteste in seguito alla decisione del governo di adottare il rumeno come lingua ufficiale del Paese.
In Moldavia il rumeno è diventata la lingua ufficiale del Paese. Alla luce di questa decisione, i filorussi sono insorti in accese proteste. Si tratterebbe di due lingue sostanzialmente uguali. La riforma è sorta in seguito ad una sentenza della Corte costituzionale. Nonostante la lingua moldava fosse il nome ufficialmente utilizzato per indicare la lingua romena standard nella Repubblica di Moldavia, la decisione del governo non è stata apprezzata da parte dei filorussi.
Si scatenano le proteste degli oppositori
In queste circostanze i timori delle opposizioni del governo crescono, in quanto sono convinti che il regime miri ad una unificazione con la Romania. La decisione è ufficiale, ed il Parlamento moldavo ha già approvato in prima lettura il cambio della lingua ufficiale. Adesso il Paese avrà come lingua non più il moldavo, ma il rumeno.
Le tensioni già dilaganti con i cittadini filorussi della Moldavia rischiano di incrementarsi con questa recente decisione del governo. La riforma è stata votata in prima lettura con 56 deputati a favore. I politici hanno giustificato questa decisione ribadendo l’esigenza di modificare la Carta fondamentale del Paese con ciò che viene proposto dalla Corte costituzionale attraverso una sentenza datata al 5 dicembre 2013. Secondo questa vecchia sentenza, la lingua ufficiale della Moldavia sarebbe appunto il rumeno.
In seguito alla decisione del governo gli oppositori comunisti e socialisti hanno espresso il loro disappunto. Le accese proteste con tanto di striscioni e cartelli con scritte come “non prendete in giro la Costituzione” e “Moldavia, moldavi, moldavi”, avevano lo scopo di bloccare la riforma nell’Aula. Nonostante si tratti praticamente del medesimo idioma, per i cittadini la riforma attuata dal governo avrebbe un valore simbolico particolarmente forte.