Rischio globale: è stata superata la soglia dei 2 gradi

Rischio globale: è stata superata la soglia dei 2 gradi

Per la prima volta, il globo terrestre ha superato la temperatura media su base giornaliera di 2 gradi centigradi.

Con l’ultimo fenomeno – anche molto preoccupante – il 2023 si conferma come l’anno più caldo della storia. Il picco è arrivato nelle giornate del 17 e 18 novembre, definite straordinarie dal punto di vista climatico. Nonostante gli eventi estremi dovuti al maltempo, il mondo per la prima volta ha superato la soglia di 2 gradi di aumento della temperatura media globale su base giornaliera.

Il 2023, l’anno più caldo di sempre

Ad annunciare il triste primato, è stata la vicedirettrice di Copernicus, Samantha Burgess, alla guida del servizio di osservazione satellitare e da stazioni su terra e mare dell’Unione Europea.

Si evidenzia come il 2023 sia diventato l’anno più caldo di sempre, nonostante non sia ancora finito. Tra gennaio e ottobre, infatti, il globo ha registrato una temperatura media superiore di 1,43 gradi rispetto all’era pre-industriale.

Superata la soglia dei 2 gradi

Il 17 e il 18 novembre, il mondo ha superato i famosi 1,5 gradi, registrando ben 2,07 grandi in più del normale. Si tratta del limite che i governi mondiali si erano impegnati a non superare mai, con gli Accordi di Parigi del 2015.

Arriva l’allarme in quanto si prevede che questi sfioramenti rischiano di avvenire con frequenza sempre crescente. Ciò si tradurrebbe in vaste conseguenze negative per la salute, ma anche sulla sicurezza alimentare e idrica che coinvolge interamente tutto il pianeta.

L’allarme delle Nazioni Unite

A lanciare l’allarme, anche le Nazioni Unite che mostrano estrema preoccupazione sulle attuali politiche di decarbonizzazione assunte dai governi mondiali. Secondo l’ultimo rapporto del Programma per l’ambiente (Unep), i piani di riduzione delle emissioni oggi sono così inadeguati da portarci dritti verso un aumento di 3 gradi delle temperature globali nel corso di questo secolo.

Come riporta il Guardian, il segretario delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, definisce quello in cui stiamo per avventurarci come un futuro “infernale”, incolpando soprattutto Cina, Stati Uniti, India, Russia e Giappone, considerati come i maggiori inquinatori mondiali.

Per riuscire a restare sotto i 1,5 gradi di aumento delle temperature, dovremmo tagliare 22 miliardi di tonnellate di CO2 entro il 2030. Questo significa ridurre il 42% delle emissioni totali e cifra di un 10% inferiore alle emissioni totali dei cinque paesi appena citati.