Il monito dell’Ue agli Stati membri sulla chiusura dei confini per le varianti in Europa: “Evitare decisioni unilaterali”.
ROMA – Nuovo monito dell’Ue agli Stati membri sulla chiusura dei confini per le varianti in Europa. Sono nove i Paesi che hanno deciso di mettere dei controlli alle frontiere per evitare l’ingresso delle mutazioni. Tra questi ci sono Germania, Belgio, Austria, Repubblica Ceca, Portogallo, Spagna, Danimarca, Ungheria e Finlandia.
Anche la Norvegia ha deciso di mettere alcune limitazioni. Il Paese fa parte del meccanismo di Schenghen (tornato a traballare) ma non dell’Unione Europea.
La lettera dell’Unione Europea
Decisioni che non sono condivise da Bruxelles. “La Commissione europea può limitare a esprimere raccomandazioni non vincolanti – si precisa in una missiva, riportata dall’Agi – per chiedere di evitare decisioni unilaterali sulla chiusura dei confini e garantire un approccio coordinato europeo alle limitazioni alla libera circolazione […]“.
“E’ di fondamentale importanza – si legge ancora – che tutte le misure rimangano ai principi di non discriminazione e proporzionalità. In particolare, devono essere evitate le chiusure delle frontiere o il divieto generale di viaggio […]. Non possiamo permetterci interruzioni nelle catene di approvvigionamento e nel mercati interno in generale, soprattutto se potrebbero influenzare la distribuzione dei vaccini […]“.
Chiusura confini sul tavolo del prossimo Consiglio europeo
La possibile chiusura dei confini sarà sul tavolo del prossimo Consiglio europeo in programma a fine febbraio in videoconferenza. L’ipotesi più probabile sembra essere quella di una conferma da parte delle indicazioni di Bruxelles: nessuna chiusura dei confini per non bloccare l’economia del Vecchio Continente.
Un dibattito che sarà sicuramente molto acceso tra chi chiede dei controlli più rigidi anche ai confini. In molti, infatti, hanno intenzione di confermare la chiusura nei confronti degli Stati che stanno facendo i conti con una risalita dei contagi dovuta alle varianti. E anche in questo caso si dovrà trovare un nuovo compromesso.