“Devo essere gay, donna o straniero…?”: il duro sfogo di Morgan sui social

“Devo essere gay, donna o straniero…?”: il duro sfogo di Morgan sui social

Morgan si sfoga su Instagram contro il linciaggio mediatico subito: le ultime scioccanti dichiarazioni dell’artista.

Il noto cantante Morgan non smette di far parlare di sé dopo le accuse di stalking mosse dall’ex compagna Angelica.

Come riportato da Open, l’artista ha scelto ancora una volta Instagram come piattaforma per esprimere il suo malcontento. Ecco le sue parole.

Morgan Castoldi

La controversa lettera di Morgan

Marco Castoldi, meglio conosciuto come Morgan, ha deciso di affidare a una lunga lettera su Instagram i suoi pensieri e le sue riflessioni sulla vicenda che lo vede al centro della bufera mediatica

Devo essere gay per avere rispetto? Devo essere donna? Devo essere straniero? Non basta che sia un essere umano e un cittadino?” chiede retoricamente.

Nella sua dichiarazione, l’artista accusa apertamente il pubblico e i media di disprezzare l’essere umano e di privarlo della dignità civile.

Perché mi insultate? Perché mi avete tolto il lavoro? Perché mi avete annullato, zittito, disprezzato e fortemente brutalizzato in massa? Non è una cosa accettabile,” continua l’artista.

Le accuse contro la società italiana

Nella seconda parte della sua lettera, Morgan adotta un tono ancora più accorato, parlando del concetto di inclusione.

Molti mi odiano senza sapere nulla di me, perché io sono una persona diversa, tutto qui. Ma non un artista, e una persona. Non è un’epoca in cui la diversità è tutelata? Quello che chiamate ‘inclusione’ è una burla?“, aggiunge.

L’artista esprime una forte critica alla società italiana, che definisce: “L’Italia si sta dimostrando socialmente squilibrata, non solo incivile ma pericolosa, incosciente“.

Secondo lui, aggiunge ancora Open, assistere passivamente alla distruzione pubblica dei diritti inviolabili di un individuo è un comportamento mostruoso.

È troppo grave, squallido, permettere la privazione dei diritti umani per qualunque individuo, non importa chi io sia (…) questo non consente di violentarmi, insultarmi, denudarmi, derubarmi, calpestarmi, devastarmi” conclude.

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