Morte Kobe Bryant, aperta indagine su otto poliziotti per aver condiviso e diffuso foto macabre. Rischiano una sanzione disciplinare.
LOS ANGELES (STATI UNITI) – Morte Kobe Bryant, aperta indagine su otto poliziotti per aver condiviso e diffuso foto macabre dell’incidente dello scorso 26 gennaio. Gli avvocati delle famiglie delle vittime hanno chiesto delle punizioni esemplari con l’inchiesta interna che potrebbe portare delle pesanti misure disciplinari.
Una bravata che dovrebbe costare molto cara agli agenti che a questo punto rischiano anche il licenziamento.
La ricostruzione della vicenda
La vicenda, denunciata dal Los Angeles Times, è stata confermata anche dallo sceriffo Villaneuva. Sul luogo del disastro aereo c’erano solo due persone a fare le foto: lo staff del medico legale e gli investigatori del National Transportation Safety Board.
Alcuni dei suoi collaboratori, però, hanno scattato alcune immagini e poi le hanno condivise con diverse persone interne ed esterne al dipartimento. Uno degli agenti ha fatto vedere le foto in un bar con uno dei dipendenti che ha denunciato la vicenda allo stesso sceriffo. I militari hanno ammesso le loro responsabilità con l’inchiesta interna che ormai sembra essere vicina alla conclusione. Gli otto agenti rischiano di essere sanzionati e forse anche il licenziamento per aver diffuso foto macabre e segrete.
Le famiglie delle vittime chiedono una sanzione esemplare
Le famiglie delle vittime chiedono una sanzione esemplare per gli agenti. Vanessa Bryant è in contatto quotidiano con il proprio avvocato per avere tutte le novità in tempo reale. Lo sceriffo, titolare dell’indagine della morte di Kobe, ha tranquillizzato la moglie di Black Mamba ribadendo che saranno presi dei provvedimenti duri nei confronti degli agenti.
Da una sospensione al licenziamento. Le decisioni saranno comunicate nelle prossime settimane alla chiusura dell’inchiesta interna. Una bravata che rischia di costare molto caro agli otto agenti coinvolti in questa vicenda.