Da Mattarella a Conte, la politica ricorda Sergio Marchionne

Morto Sergio Marchionne, il ricordo del mondo della politica. Renzi: “Provo disgusto per chi ancora oggi ha insultato sui social un uomo che stava morendo”.

Si è spento a sessantasei anni Sergio Marchionne, il manager italo-canadese scomparso, stando a quanto riportato da Lettera43.it, per un’embolia cerebrale in seguito di un sarcoma alla spalla. L’aggravarsi delle condizioni di Marchionne aveva costretto Fca a indire un Consiglio di Amministrazione per provvedere alla sua successione.

Il capo dello Stato e il premier del Governo ricordano Sergio Marchionne

Sergio Mattarella ha voluto pubblicamente commemorare Sergio Marchionne eleggendolo a simbolo della creatività della Nazione, distanziandosi dunque dalle critiche, spesso fuori luogo, che hanno travolto il manager anche nelle ultime ore della sua vita e dopo la sua morte: “Marchionne ha saputo testimoniare con la sua guida tutto questo, mostrando al mondo le capacità e la creatività delle realtà manifatturiere del nostro Paese“.

In nome del governo in carica è intervenuto il premier Giuseppe Conte: “Esprimo il cordoglio mio e di tutto il governo per la scomparsa di Sergio Marchionne. Le mie sentite condoglianze alla sua famiglia e a tutti i suoi cari“.

Morto Sergio Marchionne, il cordoglio della politica

Tra i primi a ricordare Sergio Marchionne è stato l’ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, intervenuto con un messaggio sul proprio profilo Twitter: “Marchionne, grazie per il lavoro, la fatica, i risultati. E per l’orgoglio italiano portato nel mondo“.

Toccanti le parole spese da Romano Prodi in ricordo del manager: “La notizia della scomparsa di Sergio Marchionne mi addolora. La sua morte ci priva di un interlocutore di grande capacità tecnica e di raffinata intelligenza politica. Ricordo l’empatia immediata che le sue lezioni suscitavano negli studenti della Brown University e l’attenzione che sapeva catturare con il suo atteggiamento diretto e coinvolgente. A questo si associavano in lui rigore, grande spirito di volonta’ e una straordinaria capacità di lavoro con cui ha saputo affrontare la sfida, non facile, dell’industria automobilistica. Il mio pensiero va alla sua famiglia, ai suoi figli e a tutti coloro che gli hanno voluto bene

Di seguito uno dei tweet di Paolo Gentiloni dopo la morte di Sergio Marchionne:

Zaia (Lega) sulla morte di Sergio Marchionne: “Il primo pensiero va all’uomo”

Il primo pensiero va all’uomo, alla sua famiglia, ai suoi cari ai quali rivolgo le mie condoglianze in questo momento così doloroso – ha commentato Luca Zaia della Lega. Ho avuto occasione di conoscerlo ricavandone il senso di una persona di grande levatura. Di certo ha scritto la storia dell’imprenditoria nazionale e internazionale e con lui se ne va un punto di riferimento dell’Economia con la E maiuscola che non sarà facile sostituire“.

Anche l’ex segretario del Pd Matteo Renzi ha voluto ricordare Sergio Marchionne attaccando duramente le persone che anche in questi giorni hanno criticato il manager sia come lavoratore che come uomo: Provo disgusto per chi ancora oggi ha insultato sui social un uomo che stava morendo. Un abbraccio affettuoso alla famiglia di Sergio Marchionne. La terra gli sia lieve“.

Immancabile anche il messaggio da parte di Elkann: “Penso che il miglior modo per onorare la sua memoria sia far tesoro dell’esempio che ci ha lasciato, coltivare quei valori di umanità, responsabilità e apertura mentale di cui è sempre stato il più convinto promotore. Io e la mia famiglia gli saremo per sempre riconoscenti per quello che ha fatto e siamo vicini a Manuela e ai figli Alessio e Tyler. Rinnovo l’invito a rispettare la privacy della famiglia di Sergio“.

Di seguito il tweet di Matteo Renzi:

Silvio Berlusconi: “Mi sarebbe piaciuto vedere Marchionne alla guida del nostro Paese”

Lungo e toccante l’intervento di Silvio Berlusconi, il quale in passato aveva espresso il suo desiderio di puntare proprio sulla figura di Marchionne per rilanciare il Centrodesta e in particolare Forza Italia: “Con Sergio Marchionne l’Italia perde non soltanto il più brillante dei suoi manager, ma una delle figure simbolo del nostro Paese. Ha rappresentato l’Italia migliore: quella operosa e concreta, seria e preparata, dotata di visione e capace di guardare al futuro – recita la nota diramata dal leader di Forza Italia. Un’Italia che non ha paura della competizione, sa affrontarla e vincerla grazie alla qualità del prodotto italiano e alla capacità creativa delle persone e delle imprese. Marchionne non ha soltanto salvato posti di lavoro in Italia, in una stagione di drammatici cambiamenti, ha dimostrato che nell’epoca della globalizzazione dall’Italia possono ancora nascere sfide imprenditoriali di livello mondiale.

La sua è la biografia di un italiano che ha costruito il successo con le sue forze e il suo impegno, attraverso la difficile strada dell’emigrazione, senza mai rinnegare lo stretto legame con la sua patria, le sue origini familiari, il rapporto speciale con l’arma dei Carabinieri, alla quale apparteneva il padre, e dalla quale ereditò il senso della disciplina e del sacrificio. Dissi una volta, senza avvertirlo prima che mi sarebbe piaciuto vederlo alla guida del nostro Paese. Lo penso ancora: le caratteristiche di una persona straordinaria come Marchionne, la competenza, la preparazione, la capacità dimostrata di ottenere risultati importanti, sarebbero state preziose – se fosse stato disponibile – per ridare dignità alla politica“.

 

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