L’Ambasciata russa a Roma accusa l’Italia. Violati i diritti?
Mosca ha accusato l’Italia di perpetuare deliberatamente una “sfacciata campagna antirussa”. L’accusa di portare avanti una campagna “russofoba”, secondo la Russia sarebbe motivo di discriminazione per tutti i cittadini russi residenti in Italia. Inoltre, queste campagne genererebbero dei “sentimenti anti-russi” nelle persone.
La risposta di Di Maio alle accuse del Cremlino
Luigi Di Maio ha risposto all’accusa dell’ambasciata russa a Roma dicendo “basta alla mistificazione della realtà e alle provocazioni”. Il titolare della Farnesina Luigi Di Maio ha inoltre difeso il “lavoro egregio” dei giornali italiani. La stampa ha “raccontato i fatti in modo professionale, con inviati sul campo che hanno rischiato la vita per documentare i tragici fatti”.
E continua: “In Italia nessuno sta portando avanti una campagna antirussa, i media hanno solo raccontato le crudeltà commesse dall’esercito russo. L’Italia rispetta il popolo russo, che nulla c’entra con le folli scelte di Putin, e continuerà sempre a rispettarlo. Putin si sieda al tavolo delle trattative e metta la parola fine a questa guerra”.
L’ambasciata russa guidata da Sergey Razov ha pubblicato sul suo profilo ufficiale di Facebook degli spezzoni di un rapporto del Ministero degli Affari Esteri. Il contenuto del rapporto riguarda le “violazioni dei diritti dei cittadini russi e dei connazionali all’estero”.
Ma non è tutto: oltre all’accusa di promuovere una campagna antirussa, secondo il Cremlino, l’Italia è anche accusata di avere “una linea di comportamento servile e miope” riferita al presunto rinnegamento degli aiuti forniti dalla stessa Russia durante il Covid.
Secondo quanto riportato all’interno del rapporto di Mosca, i russi in Italia avrebbero subito una serie di discriminazioni. Nel documento, “segnalazioni regolari di minacce da parte dei connazionali”. Il documento continua spiegando che “È noto il rifiuto di servire cittadini russi. Ci sono stati casi in cui i clienti russi sono stati informati dell’intenzione da parte delle banche di chiudere i loro conti e gli è stato chiesto di ritirare il saldo in contanti in una delle filiali. In particolare, nelle banche UniCredit, BancoPosta, BNL, IntesaSanpaolo, sono stati registrati rifiuti di lavorare con cittadini russi”.