Sulla Piazza Rossa oggi ci sarà la cerimonia per l’annessione delle quattro regioni ucraine.
Il presidente della Russia Vladimir Putin ha firmato il decreto che riconosce l’indipendenza delle regioni di Kherson e di Zaporizhzhia (Zaporozhie per i russi) e per le regioni del Donbass (Lugansk e Donesk). Le annessioni però non saranno riconosciute dalla comunità internazionale come hanno fatto sapere i governi occidentali e l’Onu. Secondo le Nazioni Unite i referendum di Mosca sono illegittimi e violano il diritto internazionale.
Nel pomeriggio si terrà la cerimoni a Mosca sulla scia di quella fatta otto anni fa per l’annessione della Crimea. Al Cremlino il presidente Putin firmerà i trattati sulla base dei referendum ritenuto da Kiev e dall’Occidente una farsa ma che per Mosca sanciscono la «volontà di autodeterminazione» delle popolazioni locali. Durante l’evento, che si svolgerà nella sala San Giorgio del Gran Palazzo del Cremlino, Putin pronuncerà un discorso «importante».
La cerimonia a Mosca per l’annessione delle regioni
Dopo la firma ci sarà un grande raduno e un concerto per celebrare i nuovi territori. Fra pochi giorni il tutto verrà ratificato dalla Duma. Secondo quanto scritto nei trattati faranno parte della Russia anche le regioni che si trovano ancora sotto il controllo ucraino come Donesk e Zaporizhzhia. L’obiettivo di Putin per giungere ad un compromesso di pace potrebbe essere proprio la completa “liberazione” dagli ucraini di quei territori che ora considera a pieno titolo russi.
Nel frattempo continua la mobilitazione parziale indetta da Putin e anche l’ambasciata italiana a Mosca ha invitato i connazionali a lasciare il paese per evitare che vengano arruolati nell’Operazione speciale in Ucraina. Per la prima volta, inoltre, secondo i sondaggi è scesa la percentuale di cittadini russi favorevoli alla guerra. Sono il 48% dei russi a volere trattative di pace, numero che supera il 44% dei cittadini che chiedono di andare avanti con l’Operazione speciale.