Il nuovo statuto del Movimento 5 Stelle approvato dagli iscritti. Conte il nuovo leader

Il nuovo statuto del Movimento 5 Stelle approvato dagli iscritti. Conte il nuovo leader

Il nuovo statuto del Movimento 5 Stelle: la proposta di Giuseppe Conte che rilancia le ambizioni dei pentastellati, che ora guardano al 2050.

Arrivati ad un passo dalla rottura definitiva, Giuseppe Conte e Beppe Grillo hanno blindato il futuro del Movimento 5 Stelle con un programma fino al prossimo 2050. Non solo. Dopo le critiche e le polemiche aspre mosse dal Garante del MoVimento, Conte ha finalmente potuto presentare il suo statuto, ossia la sua proposta che è stata sottoposta con successo al voto degli iscritti.

Giuseppe Conte

Pace fatta tra Conte e Grillo, gettate la basi per il futuro

Quello pubblicato dall’ex Presidente del Consiglio è un documento di una quarantina di pagine nel quale si tracciano i contorni del nuovo MoVimento, i confini dei vertici del Movimento, si stabiliscono regole chiare. La sensazione è che con questo passaggio il Movimento 5 Stelle faccia un passo ulteriore verso la definitiva trasformazione in partito classico. Il che non è necessariamente un male ma evidentemente spinge ad una attenta valutazione visto che siamo di fronte ad una forza politica nata per sovvertire i partiti e aprire la famosa scatoletta di tonno.

Di seguito il post condiviso da Giuseppe Conte sulla propria pagina Facebook.

Movimento 5 Stelle, il nuovo statuto: la proposta di Giuseppe Conte

Dopo la dura lotta con Rousseau, nello Statuto presentato da Giuseppe Conte si parla ovviamente del voto online, che resta uno strumento centrale del MoVimento.

L’Associazione, al fine di consentire lo svolgimento in modalità telematica delle consultazioni dei propri Iscritti disciplinate nel prosieguo del presente Statuto, nonché delle connesse attività di gestione delle votazioni, di convocazione degli Organi Associativi, di pubblicazione di – a titolo esemplificativo e non esaustivo – avvisi e/o provvedimenti e/o direttive e/o decisioni, potrà ricorrere a piattaforme digitali e/o a strumenti informatici propri o affidati a società di servizio anche esterne. Queste prestazioni saranno regolate da specifici accordi che dovranno garantire che tutte le questioni e le decisioni di rilievo politico saranno integralmente rimesse alle iniziative dell’Associazione e dei suoi competenti Organi sociali. Al fine di favorire la massima partecipazione alle consultazioni, l’Associazione può organizzare hub informatici ove chi lo richieda possa votare e partecipare con la modalità telematica, nel rispetto della sicurezza e della segretezza del voto e della partecipazione“.

Le 5 Stelle

Nello Statuto si parla anche del significato delle Cinque Stelle, che di fatto sono la dichiarazioni di intenti del MoVimento, o meglio il riassunto del programma politico e della linea politica che dovrebbe orientare ogni decisione.

“Le cinque stelle che costellano il nostro orizzonte e orientano la nostra azione sono i beni comuni, l’ecologia integrale, la giustizia sociale, l’innovazione tecnologica e l’economia eco-sociale di mercato. Queste stelle costituiscono i punti cardine dell’azione politica del Movimento 5 Stelle. Sono le priorità programmatiche dell’impegno civico e istituzionale dei suoi rappresentanti. La costellazione dei valori della Carta dei principi ha l’obiettivo di costruire un futuro migliore, realizzare una società più equa e solidale, che consenta il pieno sviluppo della personalità di ognuno e garantisca migliori opportunità di vita a tutti“.

La scuola di formazione

Una delle principali novità introdotte da Giuseppe Conte è la creazione di una scuola di formazione. Questo serve ovviamente per dare una preparazione agli esponenti e poi per dare una linea di indirizzo ed evitare che il Movimento 5 Stelle resti una forza politica non omogenea, fatta di correnti anche contrastanti.

Di seguito il testo integrale del nuovo Statuto del Movimento 5 Stelle.

Il voto degli iscritti

Lo statuto presentato da Giuseppe Conte ha ricevuto oltre 53mila sì. Oltre l’87%, quindi, ha votato a favore della proposta dell’ex premier, mentre i no si sono fermati al 12%. E nella serata del 6 agosto è stato dato anche il via libera all’ex premier come presidente.