Lo shopping natalizio si prospetta rischioso quest’anno, a causa degli scioperi di Zara, Bershka e altri negozi.
Da oltre un anno i sindacati dei lavoratori di Zara, Bershka, Stradivarius e Pull&Bear avvano presentato una richiesta sulle premialità dei dipendenti dei negozi. Ad oggi ancora nessun accordo tra il gruppo Itx Italia e i sindacati sul nuovo contratto integrativo aziendale, ed ecco il via allo stato di agitazione già avviato lo scorso agosto.
Agitazione tra i lavoratori di Zara, Zara Home, Stradivarius, Pull&Bear, Oysho, Bershka e Massimo Dutti. Oltre un anno fa i rappresentanti dei lavoratori avevano presentato al gruppo Itx Italia le proposte relative alla conferma delle commissioni concordate all’atto delle assunzioni e all’aumento dei buoni pasto dagli attuali 5 euro a 8 euro. Ad oggi, non c’è ancora l’accordo sul nuovo contratto integrativo aziendale, e prossimamente saranno definite le ore di sciopero da parte dei lavoratori.
La richiesta dei sindacati
I sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, hanno spiegato in una nota congiunta: “L’incontro si era caratterizzato nella disponibilità dei sindacati di trovare delle soluzioni per ottenere all’interno del contratto integrativo una premialità in linea con le richieste delle lavoratrici e dei lavoratori, ma l’azienda, a distanza di un anno, non accetta nessuna delle nostre proposte”.
Le organizzazioni sindacali hanno chiesto di non toccare le commissioni individuali e di aggiungere forme di premialità per tutti i lavoratori, di attuare un premio sulla redditività di gruppo e di singolo brand, e infine welfare per tutti i lavoratori del gruppo senza differenziazioni tra i brand del gruppo.
Nessuna premialità
I sindacati spiegano che, nonostante le difficoltà, durante la pandemia i lavoratori Itx Italia hanno visto una nuova organizzazione più pesante del lavoro, non discussa con le organizzazioni sindacali, e allo stato dell’arte neanche riconosciuta al tavolo di trattativa, “nonostante siano state dichiarate dallo stesso gruppo Inditex marginalità di circa il 41% in più rispetto al 2021”.
Nel corso dell’ultimo incontro, l’azienda ha dichiarato di non poter concedere forme di premialità e qualsiasi bonus/agevolazione, a causa del mancato rinnovo del contratto nazionale di lavoro di Federdistribuzione, scaduto ormai nel 2019. “L’azienda non ha mai contrattato con le organizzazioni sindacali alcuna premialità in oltre venti anni di permanenza sul territorio italiano, non è più possibile andare avanti in questa modalità, i lavoratori sono stanchi e amareggiati dalla mancata valorizzazione del proprio lavoro quotidiano e della propria professionalità”, hanno dichiarato i sindacati