Naufragio di migranti al largo della Libia. 74 le persone che hanno perso la vita. Oim: “Stati incapaci di ricerca e soccorso”.
ROMA – Naufragio di migranti al largo della Libia. A poche ore dalla tragedia raccontata dall’Open Arms, una nuova tragedia è avvenuta nel Mediterraneo. Come riportato da La Repubblica, un gommone è affondato al largo di Khumus, in Libia.
Il bilancio è molto grave: 74 le persone che hanno perso la vita su oltre 120 rifugiati a bordo del gommone. La Guardia Costiera ha recuperato 31 corpi, ma le ricerche proseguono per recuperare anche gli altri cadaveri.
Oim: “Stati incapaci”
L’ennesimo naufragio ha portato l’Oim Libia ad attaccare duramente l’Europa: “Le perdite di vite umane – ha detto Federico Soda, capo missione dell’organizzazione – è una manifestazione dell’incapacità degli Stati di intraprendere un’azione decisiva per dispiegare un sistema di ricerca e soccorso quanto mai necessario in quella che è la rotta più mortale del mondo […]. Non dovrebbero essere più riportate persone a Tripoli e si dovrebbe dar vita al più presto a un meccanismo di sbarco chiaro e definito, a cui possano far seguito delle azioni di solidarietà degli altri Stati. Migliaia di persone vulnerabili continuano a pagare il prezzo dell’inazione, sia in mare sia sulla terraferma“.
Elicottero caduto nel Sinai, otto morti
Tragedia anche nel Sinai, in Egitto. Un elicottero della Mfo è precipitato nelle vicinanze di Sharm el-Sheikh. Il bilancio, riportato dall’Ansa, è di otto morti: sei americani, un cittadino francese e un cittadino ceco.
La notizia è stata data dalla stessa Mfo in una nota: “Durante una missione di routine nelle vicinanze di Sharm el-Sheikh, in Egitto, nove membri della Forza multinazionale e osservatori sono stati coinvolti in un incidente di elicottero”. Una persona di nazionalità americana è sopravvissuta e nelle prossime settimane potrebbe essere ascoltato dalle autorità locali.