Nuovo naufragio nel Mediterraneo. Un barcone è affondato nei pressi di Sabratha. Almeno 6 i morti.
ROMA – Nuovo naufragio nel Mediterraneo. A raccontare l’ennesima tragedia in mare è stata Open Arms, l’unica Ong non sotto sequestro a monitorare le partenze dalla Libia.
Naufragio nel Mediterraneo, almeno sei morti
Secondo le ricostruzioni della vicenda, il fondo della piccola imbarcazione sulla quale si trovavano i migranti avrebbe ceduto, portando all’affondamento del natante e al naufragio.
Gli uomini di Open Arms hanno raggiunto la zona dell’incidente nel minor tempo possibile dal momento in cui è partita la segnalazione del naufragio. I soccorritori davanti ai loro occhi hanno visto persone aggrappate ai resti del gommone sul quale viaggiavano.
Diversi i rifugiati messi in salvo. Per almeno sei di loro di loro, purtroppo, non c’è stato niente da fare.
Tra le vittime c’è anche un bimbo di sei mesi, morto in attesa dei soccorsi. “Avevamo chiesto per lei e per altri casi gravi un’evacuazione urgente, da effettuare tra breve, ma non ce l’ha fatta ad aspettare. Siamo addolorati“, ha comunicato la Ong in uno degli aggiornamenti social, quando ancora c’era incertezza sull’identità del piccolo.
Open Arms: “Serve un’operazione congiunta a livello europeo”
La Ong, con 199 migranti a bordo, è pronta a chiedere alle autorità italiane lo sbarco per sei persone in condizioni di salute molto grave. “I migranti hanno un quadro clinico precario, alcuni di loro hanno bisogno di assistenza precaria – ha detto Veronica Alfonsi, coordinatrice italiana di Open Arms, riportata da La Repubblica – ancora non sappiamo quanti siano i dispersi in mare. Per ora contiamo cinque morti, ma il bilancio è provvisorio“.
Il presidente Riccardo Gatti ha ribadito la necessità di un intervento dell’Europa per evitare altre tragedie simili: “Noi abbiamo fatto il possibile ma siamo da soli con mezzi limitati. Ci saranno sicuramente altri morti. Questo dimostra a livello europeo di soccorso da parte dei governi e corridoi umanitari per ingressi sicuri“.
La segnalazione di Alarm Phone
Il gommone in difficoltà era stato segnalato nelle ore precedenti da Alarm Phone. Secondo l’organizzazione ci sarebbero ancora barche a rischio nel Mediterraneo con circa 275 migranti a bordo. Venti di questi si troverebbero in mare.
“Abbiamo perso i contatti – hanno precisato da Alarm Phone – crediamo siano ancora in acqua. E per due imbarcazioni con 75 e 100 persone in acqua Sar di Malta nessun soccorso in vista“.
Nuovi sbarchi a Lampedusa
Non si fermano, intanto, gli sbarchi a Lampedusa. Nella mattinata di mercoledì 11 novembre 2020 un barchino, con a bordo 16 tunisini, è arrivato sull’isola. I migranti, intercettati dalle forze dell’ordine, sono stati trasferiti all’hotspot di Contrada Imbriacola.