Il ministro Guido Crosetto sembrerebbe non cambiare idea sull’ipotesi del tentativo di dirottamento della nave turca.
Proseguono le indagini sul caso della nave turca Galata Seaways, per cui la Procura di Napoli esclude che si sia trattato di un tentativo di dirottamento. Il reato non sarebbe stato commesso ai danni del mercantile, partito dal porto di Topcular in Turchia, lo scorso 7 giugno, e diretto a Sète, in Francia.
Le accuse della Procura
Al momento, solo tre migranti sono stati denunciati a piede libero per porto d’armi, per il possesso a bordo di due coltelli e un taglierino. La Procura di Napoli ha inoltre aperto un’inchiesta per associazione per delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina.
Per quanto riguarda invece il possibile tentativo di dirottamento, nulla è stato accertato: non ci sono state alcune prove concrete che abbiano potuto confermare che qualcuno abbia tentato di modificare con la forza la rotta della nave.
Crosetto: “Tentativo di assalto”
Tuttavia, il ministro della Difesa Guido Crosetto resta fermo sulla sua opinione, secondo cui quanto accaduto a largo di Napoli sia stato un tentativo di assalto da parte di 15 migranti che si trovavano nascosti sulla nave.
Anche sul sito del ministero della Difesa da qualche giorno si legge la notizia che conferma la versione del dirottamento evitato: “Difesa – La Marina sventa tentativo di dirottamento”. Ma cos’è successo esattamente?
Il caso della nave turca a largo di Napoli
Venerdì 9 giugno, dopo l’intervento delle forze speciali italiane al largo di Napoli, è stato ripreso il controllo di una nave turca, sequestrata da un gruppo di migranti. Secondo il ministro Crosetto: “Le forze speciali italiane, di stanza a Brindisi, stanno liberando una nave turca con 22 persone di equipaggio sequestrata da circa 15 migranti che erano a bordo dell’imbarcazione al largo di Napoli”.
Su Twitter, il ministro pubblica una nota per smentire le voci che alludono al racconto fittizio dei fatti. “Oggi alcuni giornali infangano, raccontando i fatti della Nave Galata Seaways come ‘inventati’. Poiché Ministero della Difesa e Ministro agiscono con responsabilità ed approfondendo, è giusto dimostrare la verità e l’infondatezza di queste notizie, a tutela del Sistema Paese”, si legge sul post.
Oggi alcuni giornali infangano, raccontando i fatti della Nave Galata Seaways come “inventati”.
— Guido Crosetto (@GuidoCrosetto) June 11, 2023
Poiché Ministero della Difesa e Ministro agiscono con responsabilità ed approfondendo, è giusto dimostrare la verità e l’infondatezza di queste notizie, a tutela del Sistema Paese. pic.twitter.com/P4aXPj1Ond
Il blitz della Brigata San Marco, infatti, è scattata alle 11.04, dopo la richiesta di aiuto lanciata dal comandante Acarkan Ocakli, che denuncia la presenza di immigrati a bordo, armati di coltelli, e pensa in un primo momento a un dirottamento.
Alle 14.01, il coordinamento marittimo turco e la compagnia di navigazione “richiedevano un‘operazione di abbordaggio per poter gestire la situazione a bordo e di conseguenza, veniva disposto l’intervento rapido di una squadra di abbordaggio della Brigata Marina San Marco”.
Attraverso gli elicotteri, alcuni uomini della Brigata San Marco si sono calati sul cargo turco bloccando parte del gruppo di clandestini, mentre altri migranti fuggono nascondendosi sotto container e camion. Anche questi vengono individuati poco dopo.
Alle 17.15 infatti il mercantile viene messo in sicurezza e, dopo aver ottenuto il consenso del capitano, intorno alle 21.15 partono le operazioni del personale di polizia e Gdf sulla nave. I 15 clandestini individuati a bordo vengono fatti sbarcare per le attività di polizia giudiziaria, portando alla denuncia di tre persone per porto abusivo di armi.
Si trattava davvero di un rischio di dirottamento?
Come spiega il capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Enrico Credendino, quando viene ricevuto un allarme non si sa chi c’è a bordo: “Quello che sappiamo è che arriva una richiesta dallo Stato turco, nella figura del suo armatore, che chiede un abbordaggio per liberare la nave. Noi dobbiamo metterci nella condizione peggiore, non sapendo chi ci troviamo davanti”.
In questi casi, non si ha la certezza di ciò che sta accadendo, ed è sempre meglio “pianificare la situazione più critica”. “L’intervento veniva richiesto per la presenza a bordo di 15 clandestini, di cui 2 in possesso di armi da taglio. È stata chiesta specificamente una operazione di abbordaggio”, spiega ancora.
Le testimonianze dei 15 migranti
Dal racconto dei migranti clandestini, di nazionalità siriana e irachena, emerge che si erano nascosti a bordo della nave nel tentativo di arrivare in Europa. Una volta scoperti dall’equipaggio, “abbiamo avuto paura che ci rimpatriassero”, hanno riferito.
Quindi avrebbero tentato di tagliare il telone del camion dove si erano nascosti con due coltelli e un taglierino, solo per prendere aria. Dalle loro dichiarazioni, non ci sarebbe stato nessun pericolo di dirottamento.