Furia omicida: accoltella i genitori e ammazza il padre

Furia omicida: accoltella i genitori e ammazza il padre

L’episodio di violenza è capitato a Nembro, in provincia di Bergamo. Un 35enne ha accoltellato i genitori uccidendo suo padre.

Sono stati i vicini a dare l’allarme e far intervenire le forze dell’ordine dopo che un uomo, un 35enne, ha aggredito e accoltellato i genitori a Nembro, in provincia di Bergamo. La tragedia in famiglia è avvenuta sabato sera con il padre del giovane rimasto ucciso. La madre, invece, ha riportato delle gravi ferite.

Accoltella i genitori: morto il padre

La vicenda è davvero terribile. Infatti, quanto accaduto a Nembro vede protagonista una famiglia come tante composta da padre, madre e figlio. Proprio il ragazzo, un 35enne, con problemi psichici, si è reso protagonista di una tremenda aggressione diventata una vera e propria furia omicida.

I fatti sono accaduti, come anticipato, sabato 29 ottobre, a Nembro, in provincia di Bergamo. Un uomo di 35 anni, Matteo Lombardini, ha ucciso il padre Giuseppe, di 72, e ferito gravemente la madre, di 66, colpendo entrambi a coltellate.

A far scoprire tutto, i vicini che hanno allertato le forze dell’ordine dopo aver sentito le urla relative all’aggressione.

Come detto, purtroppo, il padre è rimasto vittima della furia del ragazzo mentre la madre, a seguito dell’accoltellamento, ha subito delle gravi ferite e risulta essere ricoverata in ospedale.

Il 35enne era noto in città anche perché era affetto da problemi di carattere psichico. Attualmente risulta essere in arresto sotto controllo medico.

Città senza parole: il commento del parroco

Tutta la cittadina è rimasta sconvolta per l’accaduto. In particolare, come riportato da Bergamo News, il parrocco, don Giuseppe Belotti, ha spiegato relativamente alla vittima: “Veniva più o meno tutte le sere, per la messa delle 18. Giuseppe se ne stava sempre seduto in fondo, era una persona molto riservata”.

E ancora: “Era un uomo di fede, lo conoscevo bene. Già tanti anni fa si era rivolto a me. Era venuto al Conventino di Bergamo con la moglie per parlarmi di suo figlio, Matteo. Mi chiese aiuto, era preoccupato e cercava consigli. È un grande dolore. Di storie simile ne vediamo tante, troppe”.

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