L’ospedale Borgo Trento di Verona nuovamente sotto indagine per casi di Citrobacter tra i neonati: scatta l’allarme.
All’ospedale Borgo Trento di Verona, tre neonati prematuri sono stati trovati positivi al Citrobacter. Si tratta un batterio particolarmente pericoloso per i pazienti vulnerabili.
Questo ha portato la direzione medica, come riportato da Today.it, a sospendere immediatamente i ricoveri nella terapia intensiva neonatale.
“Si rende necessario sospendere temporaneamente l’accoglimento di donne in gravidanza possibili candidate a partorire un neonato prematuro o gravemente prematuro“, hanno dichiarato i direttori medici.
Allarme per i neonati a Verona: le parole del presidente Zaia
La preoccupazione deriva da un’epidemia simile tra il 2018 e il 2020 che aveva contagiato circa 100 neonati, con quattro piccoli pazienti deceduti e altri nove gravemente lesionati.
La situazione attuale vede tre neonati colonizzati dal batterio, ma fortunatamente non hanno sviluppato patologie gravi.
“Sono stati fatti i test di routine e si son trovati tre neonati colonizzati. Fortunatamente ci viene detto che uno dei tre è stato dimesso, un altro è negativizzato ma è ricoverato per altri problemi, e comunque sono asintomatici“, informa il presidente della Regione, Luca Zaia.
Che cos’è Citrobacter: perché è pericoloso?
Il Citrobacter fa parte di un genere di batteri presenti comunemente nell’ambiente, inclusi acqua e alimenti.
Tuttavia, è particolarmente pericoloso per neonati, anziani e individui immunocompromessi, soprattutto quando le infezioni sono acquisite in ambiente ospedaliero.
Questo batterio è noto per la sua resistenza alle penicilline e a diverse combinazioni di antibiotici, rendendo il trattamento e la prevenzione delle infezioni un compito difficile.
In un commento sull’accaduto, il professor Ercole Concia ha espresso grande preoccupazione: “Il quadro è molto preoccupante. Se (i test, ndr) confermeranno che è Citrobacter vuol dire che la vera sorgente non è mai stata identificata e allora bisogna smantellare il reparto letteralmente perché non si può mettere a rischio la vita dei neonati“.