Netanyahu a Roma per incontrare Meloni

Netanyahu a Roma per incontrare Meloni

Il premier israeliano Netanyahu in fuga dalle proteste nel suo paese è atteso oggi a Roma dove incontrerà la premier Meloni.

Per la sua terza visita all’estero dal suo ultimo mandato Bibi, il premier israeliano ha scelto Roma. Netanyahu ha formato il governo più a destra della storia di Israele e sta mettendo a rischio la stabilità dello stato ebraico a causa della proposta della riforma giudiziaria per cui le proteste vanno avanti da oltre due mesi. Oggi incontrerà la premier Giorgia Meloni cercando l’appoggio proprio da un governo di destra.

La visita di Netanyahu è stata in bilico perché non si trovavano piloti disposti ad “accompagnarlo” a Roma. Anche la traduttrice italiana ha rifiutato l’incarico di fare da interprete per il premier israeliano. Le accuse di aver istaurato un regime autoritario e di voler portare alla deriva la democrazia nel paese non si fermano. La riforma giudiziaria che sta portando avanti è appunto una minaccia per la democrazia e per la separazione dei poteri.

bandiera israele

I temi sul tavolo dell’incontro

Intervistato da Repubblica, Netanyahu ha affermato che “con l’Italia abbiamo relazioni molto solide ma vorrei vedere più collaborazione economica. Israele è una patria dell’innovazione e credo che reazioni più strette con le vostre aziende saranno positive per entrambi. E poi c’è il gas naturale: ne abbiamo molto e vorrei discutere di come farlo arrivare in Italia per sostenere la vostra crescita economica”. Dopo l’incontro con Giorgia Meloni, il premier israeliano parteciperà insieme al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, al Forum economico per le imprese. Il tema cruciale di questa visita sarà proprio l’energia e la costruzione dell’East Med.

Sul tavolo anche l’Iran e come impedire di costruire l’atomica alla Repubblica islamica, che lo stato ebraico teme per la sua sicurezza. Netanyahu ha anche auspicato un cambio di posizione dell’Italia nei confronti di Israele perché “dal 2015 all’Onu ben 89 volte contro di noi” ricorda il premier. “È un fatto che stride con le ottime relazioni bilaterali. Invece di occuparsi di nazioni come Siria e Iran dove i diritti più elementari vengono violati, all’Onu si vota contro Israele, l’unica democrazia del Medio Oriente” sottolinea seccato Bibi.

Intanto a Roma la comunità indipendente “Liberi cittadini israeliani” ha organizzato una manifestazione oggi in vista dell’arrivo del premier israeliano per protestare contro la riforma della giustizia. E’ importante che Israele resti una democrazia, e questo lo è per tutto l’Occidente, anche per l’Italia, e per lo stesso Stato ebraico”.