Proteste contro Netanyahu nel corso della Giornata in memoria dei soldati caduti. Il Premier di Israele replica a tono e attacca Hamas.
Nel giorno in cui Israele ha celebrato la Giornata in memoria dei soldati caduti, Benjamin Netanyahu è stato contestato da fischi e non solo. Il conflitto con Hamas e la gestione della situazione in termini di ostaggi sta portando grandi tensioni che si sono fatte sentire in queste ore con le proteste e le contestazioni. Dal canto suo, il Premier ha voluto replicare in tono forte sottolineando la necessità di eliminare l’organizzazione avversaria.
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Israele, Netanyahu contestato
Nel giorno del lutto in ricordo dei caduti, le cerimonie previste in Israele hanno registrato contestazioni a Benyamin Netanyahu e ai ministri del suo governo. In primis ad Itamar Ben Gvir. Dal canto suo, il Premier, nel suo discorso dal Monte Herzl a Gerusalemme, ha tenuto a sottolineare e andare al contrattacco: “O noi, Israele, o loro, i mostri di Hamas“. Frasi che, secondo i media citati dall’Ansa, sono state, di fatto, sommerse dalle proteste dei parenti dei caduti.
Sempre secondo l’Ansa, un uomo è stato fotografato mentre srotolava una bandiera con la scritta ‘7/10’ in rosso, in quello che è stato giudicato un apparente riferimento alla mancata assunzione di responsabilità da parte del Premier israeliano per l’attacco subito da parte di Hamas, il sette ottobre scorso appunto.
I ministri nel mirino delle proteste
Oltre al Premier israeliano, a fare le spese della contestazione sono stati anche i suoi ministri. In modo particolare nell’occhio del ciclone ci è finito Ben Gvir al quale, stando all’Ansa, è stato gridato da una signora nel cimitero di Ashdod ‘criminale che ci fai qui?’. Contestazione e proteste anche in altre zone del Paese: da Miri Regev a Yoav Gallant, da Gila Gamliel a Yitzhak Goldknopf. A testimonianza del clima infuocato.