Nick Kyrgios torna a polemizzare su Jannik Sinner, avanzando nuove accuse infondate e insinuazioni complottiste sul caso Clostebol.
Dopo tre mesi di stop forzato a causa della positività al Clostebol, sostanza proibita rilevata in una quantità minima e attribuita a un uso accidentale di crema medica, Jannik Sinner è tornato in grande stile. La sua prestazione agli Internazionali d’Italia, culminata nella finale contro un imprendibile Carlos Alcaraz, ha testimoniato la sua forma eccellente e la volontà di non fermarsi.

Il ritorno di Sinner e l’inizio delle polemiche
Ma come spesso accade quando Sinner torna sotto i riflettori, ecco riapparire Nick Kyrgios, con la sua ormai nota ossessione per il numero uno al mondo. Il tennista australiano ha colto l’occasione per rilanciare pubblicamente i suoi dubbi, contestando la narrazione ufficiale sul caso doping e insinuando trattamenti di favore.
Le dichiarazioni shock e le accuse senza prove
In un recente podcast, Kyrgios ha alzato i toni in modo clamoroso: “Ragazzi, lui è il numero uno al mondo. Quindi, è tipo Nikola Jokic in termini di Nba, no? Quindi, pensi che assuma un fisioterapista per centinaia di migliaia di dollari. Fratello, paga questa persona centinaia di migliaia di dollari, e questo fisio porterà un dannato bisturi nella sua borsa senza niente intorno? Tipo, senza custodia? Starà lì a penzoloni? Si taglierà un dito, spalmerà della crema da massaggio su un taglio? Ma dai…”
Non pago, ha rincarato la dose: “È il numero uno al mondo. Pensi che non lo sapesse? Pensi che quel livello di ingenuità possa esserci quando sei il numero uno al mondo? Questi tizi sono dannatamente diligenti, fratello. Questi tizi non bevono nemmeno un sorso di dannato alcol, e permetterebbero… si comporterebbero come se non sapessero? Dai, dai.”
Infine, l’attacco più diretto: “E poi pensi che sia solo una coincidenza che il Ceo dell’Atp sia italiano e ora si sia dimesso?” riferendosi a Massimo Calvelli. “Si è dimesso all’improvviso. Perché ti sei dimesso ora? C’è qualche motivo per questo? La Ptpa sta facendo causa all’Atp e ora lui… ok, devo dimettermi ora. Perché ti dimetti? Ehi, com’è successo?”
Dichiarazioni gravi, ma prive di prove concrete. L’ennesimo attacco infondato, che getta fango più per rancore personale che per reale interesse alla verità.