Il conduttore dovrà difendersi dall’accusa di aver dato voce ad una viceministra ucraina senza dar spazio ad una controparte.
Processo in arrivo per Nicola Porro, conduttore di Quarta Repubblica e vicedirettore del Giornale. A riferirlo è Libero che ha pubblicato una nota a favore del collega. Questo perché Porro dovrà andare alla sbarra e confrontarsi direttamente con l’Ordine dei Giornalisti il prossimo 4 luglio, difendendosi dall’accusa di aver dato voce ad una viceministra ucraina senza dar spazio ad una controparte.
“Il conduttore di Quarta Repubblica – scrive Libero – potrebbe difendersi argomentando di essere lui la voce filorussa in campo, essendosi sempre distinto dal coro della stampa unica, per la quale esistono un solo martire, Zelensky, e un unico assassino, il popolo russo“. Una presa di posizione molto forte da parte di una testata che non ha mai nascosto le proprie ideologie. Rimane vero, però, che Porro non si è mai schierato pienamente a favore dell’Ucraina in questi mesi, un qualcosa che fa sospettare a Libero di vivere in un mondo ormai sempre più governato dal politically correct.
Quale sarà il giudizio dell’Ordine?
Ma quale sarà il giudizio dell’Ordine dei Giornalisti? Porro, quasi sicuramente, sarà assolto. Questo perché, fondamentalmente, l’Ordine riceve segnalazioni e processa in ogni caso. Una pratica che Libero ha aspramente criticato: “Però non è vero che i giornalisti sono obbligati a processare i colleghi sulla base delle segnalazioni: farlo o archiviare, è una scelta. E quella convocazione, anche se seguita da un’assoluzione, resta comunque un’intimidazione“. Come sottolinea ancora una volta la testata di Vittorio Feltri, sono stati tanti i casi simili che però non hanno condotto a processo: da Giuseppe Brindisi, che a Zona Bianca intervista, senza controparte, il ministro agli Esteri russo, a Massimo Giletti, che diede solo parola al conduttore Vladimir Solovev e non anche ad un presentatore ucraino.