No dell’Italia all’abolizione dell’ora legale. Roma ha chiesto a Bruxelles di tenere in vigore il doppio orario. Ecco i motivi.
ROMA – No dell’Italia all’abolizione dell’ora legale. Il cambio di governo non ha portato modifiche al documenti che nei mesi scorsi è stato presentato a Bruxelles da Roma. Un testo nel quale Palazzo Chigi precisa le negatività della proposta dell’annullamento del cambio orario ogni sei mesi. Da parte della maggioranza giallo-rossa c’è l’intenzione di mantenere la situazione senza variazioni anche se bisognerà ascoltare il parere degli altri Stati che da tempo chiedono l’introduzione di una sola ora da tenere tutto l’anno.
I motivi del no dell’Italia
Sono tre le perplessità che hanno portato Roma a bocciare questa proposta. Si inizia con la mancanza di una valutazione che possa spiegare il quadro dei vantaggi e degli svantaggi. In parole semplici non c’è nessun studio scientifico sui possibili danneggiamenti dell’equilibrio psico-fisico portato da questi piccoli cambiamenti di fuso-orario.
Al centro della discussione anche la questione economica. L’ora legale permette agli italiani di risparmiare qualche soldo in sei mesi. Ma in questo caso Bruxelles potrebbe ribattere precisando che la scelta del fuso da mantenere spetta a ogni singolo Paese. E proprio su questo si basa il terzo punto con Roma che non è convinta del corretto funzionamento del mercato interno.
La discussione a Bruxelles
La discussione nei prossimi mesi si sposterà a Bruxelles con il nuovo Parlamento che dovrà prendere una decisione definitiva. Al momento, però, non sembra essere una priorità visto che la von der Leyen deve ancora completare la squadra.
Possibile che il discorso venga ripreso nel nuovo anno con la classica suddivisione tra Nord e Sud. La battaglia andrà avanti e non possiamo escludere dei rinvii ma l’Italia è pronta a votare no all’abolizione di questi due fusi orari.
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