No Meloni Day, gesto shock: “brucia” Valditara, bombe carta e agenti feriti negli scontri

No Meloni Day, gesto shock: “brucia” Valditara, bombe carta e agenti feriti negli scontri

Tafferugli, slogan e proteste infiammano le piazze italiane nel No Meloni Day: cosa è successo e perché migliaia di studenti hanno manifestato.

Oggi, migliaia di studenti sono scesi in piazza in diverse città italiane per il No Meloni Day, una manifestazione contro le politiche del governo guidato da Giorgia Meloni. I principali temi delle proteste includono i tagli all’istruzione, il coinvolgimento italiano nel conflitto israelo-palestinese e l’approvazione di un nuovo disegno di legge sulla sicurezza pubblica.

No Meloni Day, 15 agenti feriti a Torino

Le richieste degli studenti sono chiare: “un’istruzione pubblica gratuita e accessibile, lontana dagli interessi privati e dalle logiche di profitto; la tutela del benessere psicologico nelle scuole; e una rappresentanza che garantisca agli studenti la possibilità di influire realmente nelle decisioni scolastiche”.

A Torino si sono registrati i momenti più critici. In piazza Castello, davanti alla Prefettura, il corteo è sfociato in scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. I giovani hanno tentato di forzare il cordone di sicurezza, arrivando a danneggiare i mezzi della polizia e a colpire con aste di bandiere.

“Gli agenti sono stati bersagliati da petardi e bombe carta”, hanno riferito le autorità così come riporta FanPage.it. Quindici poliziotti sono rimasti leggermente feriti, alcuni per le esalazioni di ordigni artigianali. Nel caos, è stato anche incendiato un fantoccio con le sembianze del ministro Giuseppe Valditara.

Da Bologna a Milano: le proteste si diffondono

A Bologna, i manifestanti hanno imbrattato con vernice rossa i volti di Giorgia Meloni, Annamaria Bernini e Giuseppe Valditara, accusandoli di avere “le mani sporche di sangue”.

A Milano, vicino al consolato degli Stati Uniti, il corteo ha visto protagonisti studenti con maschere di leader politici, tra cui Donald Trump e Benjamin Netanyahu, mentre reggevano fucili di cartone e bandiere palestinesi. 

Scene simili si sono ripetute a Roma, dove la protesta si è concentrata davanti ai Ministeri dell’Istruzione e dell’Università.

Argomenti