Separazione delle carriere, Nordio "tradito" da un documento: la replica
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Il ministro Nordio “tradito” da un documento bomba: la replica è immediata

Carlo Nordio

L’Anm tenta di “smascherare” Nordio pubblicando un documento del 1994 contro la separazione delle carriere: replica il ministro.

Dopo il bagno in piscina con Alfonso Signorini, nelle ultime ore è arrivata una doccia fredda per il ministro della Giustizia Carlo Nordio. L’Associazione nazionale magistrati (Anm) ha pubblicato un documento risalente al 1994 in cui l’allora pubblico ministero veneziano firmava un appello contro la separazione delle carriere tra giudici e pm. Una mossa che ha suscitato clamore e acceso una replica puntuale da parte del Ministro.

Carlo Nordio

Separazione delle carriere: il documento e la mossa dell’Anm

Sui canali social, come riportato da Dire.it, l’Anm ha diffuso un messaggio che lascia poco spazio ai dubbi: “Anche Carlo Nordio era contrario alla separazione delle carriere. Lo dimostra questa lettera firmata dall’allora magistrato a Venezia e inviata all’Associazione nazionale magistrati. Era il 3 maggio 1994. Ecco il documento esclusivo“.

Il riferimento è a un appello pubblicato nell’aprile dello stesso anno sulla rivista “La Magistratura“, al quale aderirono oltre 1500 magistrati, tra cui lo stesso Carlo Nordio, che allora – come ricorda l’Anm – era tra i firmatari di un documento che “elencava una serie di argomentazioni contrarie alla separazione tra magistratura requirente e e giudicante“.

Nel testo si sottolinea inoltre una contraddizione tra il magistrato di ieri e il ministro di oggi. La nota aggiunge che quelle stesse motivazioni contrarie alla riforma, oggi vengono ancora sostenute dall’Anm.

La risposta del ministro Carlo Nordio

Il ministro Carlo Nordio, però, non ci sta a passare per incoerente. In un’intervista pubblicata su “Il Giornale” e rilanciata dal quotidiano del Ministero “Giustizia News online” e riportata da “Dire.it“, precisa di aver mutato opinione già trent’anni fa.

Ne scrissi la prima volta 30 anni fa – ricorda – e naturalmente fui pesantemente criticato dall’Anm. Non era facile a quei tempi mantenere la barra dritta. Ora questa impresa si sta realizzando“. Il ministro ammette che “era il 1992, tra stragi e tangentopoli“, un periodo in cui “la magistratura doveva restare compatta” anche alla luce degli attacchi ricevuti.

Ma aggiunge con chiarezza: “Nel ’95 dissi che stavamo esagerando, e che erano necessarie riforme radicali“. A partire da quel momento, sottolinea, “non ho più cambiato idea“. Il Guardasigilli ribatte anche alla deputata del Pd Debora Serracchiani, che alla Camera aveva citato la sua vecchia firma sul documento del ’94. “Dovrebbe ricordare che lei stessa firmò nel 2019 un documento favorevole alla separazione delle carriere“, conclude.

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ultimo aggiornamento: 24 Luglio 2025 16:15

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