Dazn, “Come di consueto siamo pronti alla collaborazione e al confronto”

Dazn, “Come di consueto siamo pronti alla collaborazione e al confronto”

La nota stampa di Dazn sul caso dell’abbonamento condiviso: “Abbiamo accolto l’invito del Ministro dello Sviluppo Economico ad un confronto”.

Dazn rompe il silenzio dopo le polemiche legate alla notizia pubblicata da il Sole 24 Ore, secondo cui la società sarebbe in procinto di fermare l’abbonamento condiviso impedendo quindi di vedere i contenuti su due dispositivi diversi contemporaneamente a meno che, sembra, i due dispositivi non siano collegati alla stessa rete, quindi in quel caso si tratterebbe di due persone conviventi o dello stesso nucleo familiare.

Dazn sul caso dell’abbonamento condiviso: “Siamo disponibili alla collaborazione con autorità e istituzioni”

“Come di consueto siamo disponibili alla collaborazione e al confronto con le autorità e le istituzioni. A questo riguardo, abbiamo prontamente accolto l’invito da parte del Ministro dello Sviluppo Economico e dell’On. Anna Ascani, ad un confronto da svolgersi all’inizio della prossima settimana”, recita la nota stampa inviata da Dazn.

Nel comunicato la società non si esprime sulla notizia diffusa da il Sole 24 Ore ma ribadisce l’intenzione di collaborare con le autorità e le istituzioni.

Dazn

Il caso dell’abbonamento condiviso

La notizia riportata da il Sole 24 Ore si è trasformata in un caso mediatico e politico. Come anticipato, secondo quanto riferito da quotidiano Dazn vorrebbe mettere fine alla pratica dell’abbonamento condiviso. Si tratta, per semplificare il concetto, della pratica grazie alla quale due persone, magari amici, condividono lo stesso abbonamento. Si tratta ovviamente di una soluzione conveniente dal punto di vista economico ma solo se entrambe le persone possono usare liberamente l’applicazione per vedere i contenuti. Cosa che non sarebbe possibile impedendo la riproduzione in contemporanea su due dispositivi differenti.

C’è poi una questione legata alla lotta alla pirateria. Interrompere la pratica dell’abbonamento condiviso significa dare un duro colpo a chi diffonde i contenuti in maniera illecita.