Uno dei settimanali russi più seguiti e popolari, Novaya Gazeta, ha deciso di sospendere la propria pubblicazione.
Un durissimo colpo per l’informazione. Uno dei settimanali russi più popolari, Novaya Gazeta, ha deciso di sospendere la pubblicazione del proprio giornale fino alla fine delle ostilità. Novaya Gazeta, periodico russo indipendente e libero, ha pubblicato delle inchieste molto importanti, che hanno fatto discutere molto in Russia, facendo tremare i palazzi di potere. Novaya Gazeta ha parlato apertamente di corruzione nell’esercito nonché della condizione dei civili ceceni facenti parte del conflitto in Cecenia.
Con una tiratura di 550.000 copie, parliamo di uno dei settimanali più importanti della patria di Putin. Eppure, il controllo che il presidente russo vuole avere sull’informazione, per mano della censura e della propaganda del Cremlino, trarrà grande beneficio da questa misura temporanea. È un momento davvero duro per la libera informazione.
Il caso Politkovskaja
Molti articoli del giornale – nel dettaglio, i più controversi – sono stati firmati dalla giornalista russa Anna Politkovskaja. La donna è stata uccisa nel 2006 a Mosca, e si pensa che dietro la sua morte vi possa essere la mano del Governo. Politkovskaja ha parlato spesso del Governo in modo critico, accusando Putin del mancato rispetto dei diritti civili e dello stato di diritto.
La morte di Anna Politkovskaja, datata 7 ottobre 2006, è avvolta nel mistero. La giornalista è morta in seguito ad un assassinio, il cui esecutore è sconosciuto. Il suo omicidio ha prodotto una grande mobilitazione internazionale, con l’obiettivo di chiarire le circostanze che hanno causato la sua uccisione. Nel giugno del 2014, quattro uomini hanno ricevuto una condanna per omicidio, eppure non si sa chi sia stato il mandante. Ma i riflettori puntano su una sola persona.