I nuovi missili ipersonici Oreshnik che la Russia di Putin intende schierare in Bielorussia: caratteristiche e rischio per l’Europa.
Negli ultimi mesi, il clima internazionale è stato attraversato da una crescente tensione legata ai programmi militari della Federazione Russa di Putin. L’ultimo sviluppo preoccupa direttamente l’Europa: il presidente Vladimir Putin ha confermato l’intenzione di schierare in Bielorussia i nuovi missili Oreshnik, un’arma ipersonica che, secondo gli analisti come riportato da tg24.sky.it, potrebbe cambiare gli equilibri militari regionali.

Cos’è il missile Oreshnik e perché fa discutere
L’Oreshnik – il cui nome in russo significa “nocciola” – è un missile ipersonico a medio raggio, derivato da una versione modificata dell’ICBM RS-25 Rubezh. La sua velocità di 3,6 chilometri al secondo lo rende estremamente difficile da intercettare, anche per i più avanzati sistemi di difesa attualmente operativi in Europa o negli Stati Uniti. La gittata stimata copre fino a 5.500 chilometri, sufficiente per colpire qualunque capitale europea.
Questa capacità balistica è accompagnata da una flessibilità d’armamento significativa: l’Oreshnik può trasportare fino a sei testate, convenzionali o nucleari, ciascuna delle quali potenzialmente con una potenza di 0,3 megatoni – quasi venti volte quella della bomba di Hiroshima. Nonostante gli Stati Uniti abbiano ridimensionato il rischio strategico legato a questa arma, la sua operatività rappresenta un segnale concreto della rinnovata assertività del Cremlino.
Il dispiegamento in Bielorussia e le implicazioni geopolitiche
Secondo quanto dichiarato da Putin, l’esercito russo ha già individuato i siti per il posizionamento dei missili sul territorio bielorusso, con l’obiettivo di completare il dispiegamento entro la fine dell’anno. Si tratta di una mossa altamente simbolica e strategica: portare armi a lunga gittata alle porte dell’Unione europea rafforza la deterrenza russa e lancia un chiaro messaggio agli alleati della NATO.
L’Oreshnik è già stato testato in combattimento durante un attacco a un impianto militare ucraino nel novembre 2024. Le immagini diffuse, che mostrano la precisione e la rapidità del missile, hanno alimentato i timori sull’efficacia delle contromisure occidentali. Inoltre, la nuova dottrina nucleare russa, più permissiva rispetto al passato, rafforza il potenziale impatto geopolitico di questi missili.
Nonostante le rassicurazioni di Mosca, che parla di “miglioramento” della strategia nucleare piuttosto che di escalation, l’annuncio ha sollevato forte preoccupazione tra i vertici europei. Secondo esperti UE, un missile Oreshnik lanciato dalla Bielorussia potrebbe colpire il quartier generale NATO a Bruxelles in soli 17 minuti.