Sono già 350.017, i casi di Coronavirus già registrati nelle giornate tra domenica e lunedì scorsi. 70mila diagnosi al giorno.
Un dato che si palesa ancora in piena crescita, quello legato allo spread di Covid-19 nel nostro Paese. I contagi verificati sono stati 219.234, contro i 144.333 di due settimane fa. Ergo, il virus non si arrende, riprendendo a spargere le sue drammatiche conseguenze. Certo, nulla in confronto ai 200mila contagi giornalieri, registrati nel Gennaio del picco Omicron. Aumentano le diagnosi quindi e così anche i ricoveri. Sembra che nei reparti ordinari ci siano ad oggi 5.532 pazienti, contro i 4.076 dello scorso Giugno. I ricoverati in terapia intensiva sarebbero 227. Parliamo comunque di numeri ancora bassi, considerati i picchi massimi di 4.068 dello scorso Aprile 2020.
Il Covid non molla
Ma cosa si nasconde sotto l’aumento dei contagi? Una sottovariante di Omicron Ba.5 oltre che la variante Ba.4 (seppur in quantità ridotte). La presenza massiccia di bA.5 aveva raggiunto una stima del 23,15%, a partire dallo scorso 7 Giugno; risulta comunque plausibile che nel frattempo tale variante abbiamo fatto passi da gigante, espandendosi a macchia d’olio. A confermarlo sembrano i numeri: il Covid-19 sembrerebbe in grado di diffondersi maggiormente nella stagione più calda, dato che non si è avverato negli anni precedenti.
Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione: “Con un virus nuovo, non c’è estate che tenga. Esistono altre due concause dietro al trend in ascesa dei casi: l’abolizione di molte misure di contenimento e il fenomeno delle reinfezioni. Speriamo che si tratti di un fenomeno limitato nel tempo. Anche lo scorso anno, all’inizio dell’estate dopo gli Europei, c’è stato un rialzo dei casi, ma oggi abbiamo una variante diversa”.