Bill Gates ha inviato una lettera al New York Times, come riportato da LaRepubblica affermando: “Non siamo pronti per il prossimo incendio pandemico”.
“Dobbiamo prepararci a combattere l’insorgere delle malattie proprio come ci prepariamo a combattere gli incendi”: scrive Bill Gates al New York Times, in un intervento riportato da LaRepubblica. Il fondatore di Microsoft infatti spiega: “Come abbiamo imparato fin troppo bene dal Covid un focolaio in una città può diffondersi rapidamente a un Paese intero e poi a tutto il mondo.
Quando per la prima volta ha definito il Covid-19 una pandemia, poco più di tre anni fa, l’Oms ha mostrato il culmine del fallimento collettivo nella preparazione nei confronti delle pandemie. Temo che stiamo commettendo di nuovo gli stessi errori“.
E poi continua: “La comunità internazionale non ha fatto granché per prepararsi alla prossima pandemia come speravo. Ma non è troppo tardi per impedire che la Storia si ripeta. Ci serve un dipartimento di vigili del fuoco per i focolai delle pandemie”.
Il Covid ha trovato impreparati tutti e per questo bisogna sfruttare tutte le tecnologie per studiare i virus più pericolosi e trovare in anticipo e in tempi brevi dei vaccini che servano a dare una protezione a tutta la popolazione. Secondo alcuni dati epidemiologici, la maggior parte delle malattie dell’uomo conosciute finora sono di origine animale e sembra che le nuove malattie che stanno emergendo sono trasmesse da animali selvatici provenienti soprattutto da zone tropicali.
Questo è ciò che gli esperti chiamano spillover, ovvero, quando dei microrganismi patogeni passano dall’animale all’uomo. Questo incrocio tra specie diverse potrebbe essere favorito dal cambiamento climatico, e con il suo peggioramento favorirebbe la trasmissione di nuove malattie; il Covid 19 è l’esempio più recente di un caso di spillover.
Per questo motivo, grazie alla spinta dell’Ema – European Medicines Agency – e a esperti come il dott. Rappuoli, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ha creato uno strumento di auto valutazione utile ai paesi membri dell’Unione: il preparedness.
Uniti contro le nuove emergenze sanitarie
Lo strumento preparedness serve ai Paesi che lo utilizzano a rendere più efficiente le proprie capacità nella risposta a emergenze sanitarie come quella vissuta di recente. A renderlo così valido è il suo modo di impiego: si tratta di un foglio di lavoro che viene utilizzato da chi lavora nelle organizzazioni sanitarie per la preparazione delle emergenze.
Questo strumento serve a fare un’auto valutazione in quanto si trovano le possibili lacune, favorisce lo scambio di informazioni tra i professionisti coinvolti nei vari paesi e quindi la discussione dei miglioramenti da dover effettuare per potenziare la sanità pubblica, qualora si scateni una nuova pandemia.