Emergenza coronavirus in Italia, resta da sciogliere il nodo legato alla scuola: devono chiudere o possono rimanere aperte?
Stando alle indiscrezioni sul nuovo dpcm, il governo è alle prese con il problema della scuola che ormai da settimane divide Regioni e governo e che inizia a creare tensioni anche all’interno della maggioranza.
Emergenza coronavirus, verso un nuovo dpcm, resta da sciogliere il nodo della scuola
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha comunicato che il governo sta lavorando al nuovo dpcm, che sarà più restrittivo rispetto a quello del 24 ottobre. dei nodi principali è rappresentato dalla scuola. Aumentano le Regioni che optano per la chiusura delle scuole superiori, per le quali scatta la Didattica a distanza. Una strategia non condivisa dalla ministra Lucia Azzolina, uno degli ultimi baluardi a difesa della didattica in presenza.
Chiudere o tenere aperte le scuole?
La sensazione è che con il prossimo dpcm possano cambiare nuovamente le regole per la scuola, ma serve trovare un punto di caduta tra le diverse richieste sul tavolo. Di fatto la domanda è una: chiudere o tenere aperto? Come chiudere e quali scuole chiudere? Fino a quando? Come fare con gli alunni con disabilità? E cosa fare con i genitori? Nel caso in cui dovessero chiudere le scuole elementari e medie, le famiglie con due genitori occupati si troverebbero in evidente difficoltà. Un problema che il governo non può porsi.
Evitare le fughe in avanti delle Regioni
Per evitare fughe in avanti da parte dei Presidenti delle Regioni il governo vuole arrivare ad una strategia condivisa, a delle linee guida valide da applicare alla bisogna. Si potrebbe quindi concedere alle Regioni la possibilità di chiudere gli istituti a determinate condizioni da concordare con gli esperti e il Ministero dell’Istruzione.