Oggi all’una verrà promulgata la sentenza sull’omicidio di Willy Monteiro Duarte, che stabilirà le sorti dei quattro accusati.
Arriva oggi la sentenza di primo grado in seguito all’omicidio di Willy Monteiro Duarte. La sentenza in questione verrà emessa dopo le 13 della giornata odierna, 4 luglio. I giudici sono riuniti in camera di consiglio per deliberare. Adesso, i fratelli Bianchi rischiano l’ergastolo, mentre per quanto riguarda gli altri due accusati, Pincarelli e Belleggia, la pena si suppone possa essere di ventiquattro anni di carcere.
Samuele Cenciarelli, amico del 21enne Willy Monteiro Duarte, ha dichiarato di aver viso tutti e quattro i ragazzi infierire contro il giovane. L’amico di Paliano ha spiegato: “Li ho visti infierire tutti e quattro su Willy, e per tutti loro avrei voluto l’ergastolo. Non hanno mai mostrato segni di pentimento”. E continua: “Willy è stato un esempio di coraggio e amicizia e spero di ispirazione per qualcuno più piccolo di noi. Il suo gesto non deve essere dimenticato. Di quel giorno ricordo tutto e non è vero come dice la difesa che non si vedeva nulla, che i lampioni erano spenti. Si arrampicano solo sugli specchi e spero che i giudici non ci credano”.
La proclamazione d’innocenza di Marco Bianchi
Marco Bianchi, uno dei quattro accusati dell’omicidio di Willy Monteiro Duarte, ha proclamato la sua innocenza in una lettera. “Ho toccato il fondo. Ecco la vostra soddisfazione. È una cosa che non auguro a nessuno, la sensazione di essere da soli, al buio. Sono andato giù, ma oggi ho deciso di rialzarmi e combattere per la verità e per la vita. Io e Gabriele siamo ragazzi di cuore, sinceri. Tutte quelle cattiverie che hanno detto contro di noi non sono vere, sono state solo bugie su bugie per farci toccare il fondo. Siamo stati descritti sin dall’inizio, senza conoscere gli atti del processo, come mostri e assassini”.
L’avvocato di Bianchi: “Era buio nessuno era in grado di vedere”
Massimiliano Pica, l’avvocato di Bianchi, ha ribadito dicendo che con l’oscurità, non fosse possibile capire realmente chi stesse colpendo la vittima. “Nessuno dei venticinque testimoni oculari poteva vedere con chiarezza quanto successo la notte del pestaggio di Willy Monteiro Duarte. Era buio e nessuno era in grado di vedere con chiarezza quello che stava succedendo a causa della troppa gente.” Cenciarelli, amico di Willy, ha replicato: “Non è vero, si vedeva benissimo“.