Archie, oggi i medici staccano la spina contro la volontà dei genitori 

Archie, oggi i medici staccano la spina contro la volontà dei genitori 

Secondo quanto stabilito dal giudice, l’ospedale Royal London oggi è tenuto a staccare la spina di Archie, 12enne in coma.

Archie Batterbee è il dodicenne di Southend, nell’Essex, in Inghilterra, ritrovato dai suoi genitori in stato di incoscienza, nella loro casa. Il giovane 12enne aveva una corda al collo e si trovava in cima ad una rampa di scale.   

Secondo le indagini, si sarebbe trattato di un incidente domestico. Una delle ipotesi è che il giovane possa aver accettato una delle tante sfide di cui è pieno il web. Subito dopo l’accaduto, Archie è stato trasportato d’urgenza al Royal London Hospital, ma fin dall’inizio era chiaro che le sue condizioni fossero gravi.  

Difatti, l’attività cerebrale del giovane adolescente, era ridotta al minimo. Per questo motivo, il personale medico ha collegato Archie ad un sistema di ventilazione artificiale. Da quel momento, il ragazzo non ha più ripreso conoscenza.  

Dopo diverso tempo, il Royal Hospital, come già era accaduto in situazioni analoghe, si è rivolto alla Corte di giustizia. Analizzato il caso, i giudici, in base al criterio del child best interest, ha autorizzato l’ospedale a staccare il giovane dalla respirazione artificiale, in quanto le speranze di guarigione della vittima sarebbero nulle.  

La sentenza

Secondo i medici non ci sarebbero più speranze di salvarlo. Per questo motivo, un giudice britannico ha deciso di dare all’ospedale il permesso di staccare la spina che tiene in vita il piccolo Archie, 12 anni, nonostante la sua famiglia sia contraria. La corte d’appello britannica ha deciso che oggi, 2 agosto, a mezzogiorno verrà staccata la spina che tiene in vita il 12enne, procedimento già autorizzato in tre gradi di giudizio dalla giustizia britannica.  

Nella sentenza appaiono queste parole: “Autorizzo i medici dell’ospedale Royal London a cessare la ventilazione meccanica di Archie Battersbee, a estubarlo, a cessare la somministrazione di farmaci e a non tentare alcuna rianimazione cardiopolmonare su di lui quando cessa il battito cardiaco o lo sforzo respiratorio. I passi che ho indicato sopra sono legittimi”. 

Stando alle condizioni cliniche del ragazzo, anche “se Archie rimane sotto ventilazione meccanica, il risultato probabile per lui è la morte improvvisa e le prospettive di recupero sono nulle. Non ha piacere di vivere e il suo danno cerebrale è irrecuperabile. La sua posizione non migliorerà”.