Giallo Gualzetti, il killer in carcere compie gesto shock 

Giallo Gualzetti, il killer in carcere compie gesto shock 

Nel carcere minorile in cui si trova il killer di Chiara Gualzetti, è emersa una notizia shock: avrebbe messo in atto un finto omicidio.

Chiara Gualzetti è la giovane 16enne uccisa nel 2021. Ad essere accusato dell’omicidio un suo coetaneo, con cui aveva appuntamento. Il responsabile dell’omicidio di Chiara Gualzetti è un giovane di 16 anni. Ha ucciso la ragazza a coltellate: gli inquirenti hanno ritrovato il suo corpo privo di vita a distanza di un chilometro dalla sua abitazione di Monteveglio, in provincia di Bologna.

Ad uccidere la giovane 16enne un suo coetaneo, che aveva appuntamento con la giovane. Il giovane italiano è stato fermato alle 4.30 del 23 luglio. Il suo nome è Simone Purgato. La Procura minorile ha provveduto al suo arresto.

Il finto omicidio

Adesso, nel carcere minorile in cui Simone Purgato si trova detenuto, è emersa una notizia shock: avrebbe messo in atto un finto omicidio sporcando ovunque con del ketchup, insieme ad un compagno di cella. Si tratterebbe di un finto delitto, inscenato dal killer della giovane Chiara Gualzetti. L’intento di Purgato, sarebbe quello di fingere “di essere impazzito di nuovo”. E sarebbe stato lui stesso ad ammetterlo, dopo che le guardie carcerarie hanno sventato la messa in scena.

Secondo il Tribunale dei minori, questo gesto sarebbe l’ennesima prova dell’assenza “di empatia e senso di colpa” del killer di Chiara. Il comportamento di Purgato ha “denotano la totale assenza della benché minima considerazione per la vittima e per la tragedia e dimostrano ancora una volta il compiacimento narcisistico che si è manifestato anche in udienza”, quando ha raccontato il fatto “con espressione sorridente”.

La colpevolezza di Purgato

Fin dall’inizio delle indagini, la colpevolezza del giovane era chiara. La ragazza era uscita per recarsi all’appuntamento con il suo amico, dopo è stata ritrovata senza vita a poco più di un chilometro da casa, con ferite da arma da taglio e lesioni da strangolamento.

Il padre di Chiara è riuscito ad accedere al telefono della figlia per leggere i messaggi. Dalla perquisizione del telefono evincono dei messaggi che hanno tutta l’aria di essere delle minacce nei confronti della giovane sedicenne.

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