Condannati all'ergastolo le due figlie e il genero di Laura Ziliani
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Condannati all’ergastolo le due figlie e il genero di Laura Ziliani

Cadavere

La Corte d’Assise di Brescia condanna i tre imputati per la morte di Laura Ziliani, l’ex vigilessa uccisa nel 2021.

Arriva la sentenza della Corte d’Assise di Brescia, che ha accolto la richiesta del pubblico ministero avanzata il 26 settembre scorso. Per l’omicidio di Laura Ziliani, l’ex vigilessa di 55 anni uccisa l’8 maggio del 2021 a Temù (Brescia), vengono condannati all’ergastolo le due figlie Silvia e Paola Zani, e per Mirto Milani, fidanzato della prima e amante della seconda.

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L’omicidio di Laura Ziliani

Laura Ziliani scomparve l’8 maggio del 2021 in Val Camonica, a nord di Brescia. Il corpo venne ritrovato poi il 24 settembre 2021, quando una piena del fiume Oglio nel paese dell’Alta Vallecamonica (dove il cadavere fu sepolto) lo aveva portato in superficie.

Dopo l’ipotesi iniziale di un incidente, una serie di elementi significativi portò l’attenzione sulle due figlie della vittima, Silvia e Paola Zani, arrestate pochi giorni dopo per omicidio volontario e occultamento di cadavere. Scattano poi le manette anche per Mirto Milani, fidanzato di Silvia e amante di Paola.

Com’è stata uccisa l’ex vigilessa?

Dalle indagini, emerge che Laura Ziliani sia stata soffocata nel sonno, probabilmente con un cuscino, dopo essere stata stordita con benzodiazepine. L’ipotesi più accreditata ad oggi è che la 55enne sia stata assassinata per motivi economici.

Le due figlie di Ziliani e il fidanzato della maggiore, hanno confessato poi tutto quanto solo mesi dopo l’omicidio. A un detenuto in carcere, Mirto Milani aveva raccontato che “quella sera lui, Paola e Silvia avevano preparato dei muffin riempiendo, quello destinato a Laura, di benzodiazepine. Lei lo ha mangiato ma non è crollata come previsto nei primi 10 minuti”.

Ergastolo per i tre imputati

La Corte d’Assise di Brescia ha condannato all’ergastolo Silvia Zani, Paola Zani e Mirto Milani, accogliendo la richiesta del pubblico ministero Cary Bressanelli. Secondo il pm, non potevano essere fatte differenze sulle responsabilità dei tre imputati.

I tre sono stati giudicati colpevoli di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e di occultamento di cadavere. La Corte ha anche stabilito un anticipo sul risarcimento provvisionale di 200mila euro alla terza figlia di Laura Ziliani, che ha una disabilità e come le altre due è orfana di padre.

Silvia, Paola e Mirto dovranno inoltre risarcire di 100mila euro la madre di Ziliani, mentre altri due risarcimenti da 50mila euro ciascuno per i due fratelli della vittima.

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ultimo aggiornamento: 8 Dicembre 2023 15:01

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