L’omicidio di Pierina Paganelli a Rimini si complica con nuovi dettagli sul coinvolgimento dei Testimoni di Geova.
L’omicidio di Pierina Paganelli, avvenuto a Rimini, continua a tenere banco nelle cronache locali. La 78enne è stata brutalmente uccisa a coltellate il 3 ottobre nel garage del suo condominio in via del Ciclamino. La lista degli indagati è ancora vuota, ma le circostanze che circondano la vicenda sono piene di rabbia e tradimenti.
Il ruolo dei Testimoni di Geova
Il coinvolgimento dei Testimoni di Geova e uno strano incidente stradale avvolgono il caso di un brutale omicidio. Un elemento chiave nella storia è infatti l’involucro religioso. Giuliano Saponi, figlio della vittima e 53enne, è stato sollevato dal suo ruolo di “servitore di ministero” presso i Testimoni di Geova. Questa decisione è stata presa poco prima che Giuliano fosse coinvolto in un orribile incidente stradale, che lo ha tenuto in ospedale per un lungo periodo. La decisione di sollevarlo dal suo ruolo religioso è avvenuta dopo una “relazione” pubblica fatta dalla moglie, Manuela Bianchi. Manuela, nuora della vittima, ha scoperto il corpo di Pierina la mattina del 4 ottobre.
Tensioni familiari e sospetti
Le testimonianze raccolte dalla squadra mobile di Rimini rivelano che Manuela avrebbe segnalato alcuni comportamenti di Giuliano contrari alla famiglia, portando a una reprimenda e alla perdita del suo incarico religioso. Questo ha esacerbato le tensioni tra nuora e suocera, complicando ulteriormente i rapporti familiari già tesi. Dopo l’omicidio, Manuela non ha nascosto di aver avuto problemi con Pierina. Anche i vicini di casa, Louis Dassilva e Valeria Bartolucci, erano a conoscenza delle tensioni familiari. Louis, in particolare, avrebbe avuto una relazione con Manuela.
Mentre gli investigatori continuano a cercare risposte, il quadro generale rimane complesso. La comunità di Rimini attende con ansia ulteriori sviluppi in questo caso avvolto nel mistero.