L’Oms loda l’Italia: “Esempio contro il coronavirus, non abbassare la guardia”

L’Oms loda l’Italia: “Esempio contro il coronavirus, non abbassare la guardia”

Il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha espresso un giudizio positivo su come l’Italia ha gestito la pandemia del coronavirus.

ASSISI – L’Oms si congratula con l’Italia per come è stata gestita l’emergenza legata alla pandemia del Covid-19.

Ghebreyesus: “Italia esempio scintillante”

Il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, in collegamento con il forum ad Assisi ‘Cortile di Francesco’, ha detto: “Nel contrasto della pandemia l’Italia è stata un esempio scintillante, con unità nazionale e solidarietà, impegno comune e umiltà anche la situazione peggiore si può invertire… Esprimo apprezzamento al presidente Mattarella, il primo ministro Conte, il ministro Speranza, l’interno governo e il popolo italiano“.

https://it.wikipedia.org/wiki/Organizzazione_mondiale_della_sanit%C3%A0#/media/File:Flag_of_WHO.svg

“Decisioni difficili grazie a fiducia”

L’Italia – ha ricordato ancora il direttore Oms – ha preso decisioni difficili ed ha insistito su quelle, riducendo la trasmissione e salvando molte vite. L’Oms è fiera di aver lavorato con l’Italia a livello quotidiano creando una rete si fiducia reciproca“.

Oms: “Contagi in aumento, non abbassare la guardia”

Ma bisogna non abbassare la guardia, perché “tutto quello che è stato raggiunto può essere perso e molte persone rimangono a rischio, la trasmissione del virus sta aumentando anche in Italia, come in molti paesi europei. Con l’inverno, l’apertura delle scuole e le persone che tornano alla vita normale, ognuno deve condurre la propria parte, tenendo al sicuro se stesso e gli altri“, ha aggiunto Ghebreyesus.

Come evitare la seconda ondata

La seconda ondata è nella nostre mani. Si può evitarla o tenerla sotto controllo“, ma seguendo delle regole, secondo Ghebreyesus. “Bisogna fare 4 cose: primo, evitare gli assembramenti di massa. Secondo, proteggere i più vulnerabili, gli anziani e quelli con patologie pregresse. Terzo, le persone devono collaborare, ascoltare le raccomandazioni delle istituzioni, come abbiamo visto in Italia. Quarto, continuare a fare i test“.