Maxi operazione antimafia a Messina, 33 arresti. Tra le accuse anche quella di scambio elettorale politico.
MESSINA – Maxi operazione antimafia a Messina nelle prime ore di venerdì 9 aprile 2021. Il blitz condotto in collaborazione dai Carabinieri, la Guardia di Finanza e la Polizia ha portato al fermo di 33 persone con l’accusa di associazione di tipo mafioso, estorsione, trasferimento fraudolento di valori, sequestro di persona, scambio elettorale politico-mafioso, lesioni aggravate, detenzione e porto illegale di armi, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, con l’aggravante del metodo mafioso.
Per 21 degli indagati è stata disposta la custodia cautelare in carcere. Per dieci i domiciliari, mentre solo per due l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
L’indagine
L’indagine è iniziata dai carabinieri e successivamente ha coinvolto anche le altre forze dell’ordine. La Procura di Messina, come riportato dal Corriere della Sera, ha fatto luce sulla famiglia Giovanni De Luca, boss che nel rione di Maregrosso aveva il controllo della sicurezza ai locali notturni e nel traffico di sostanze stupefacenti.
L’inchiesta si è conclusa con il fermo di 33 persone, ma non si escludono altri arresti nelle prossime ore. Gli inquirenti, infatti, proseguiranno gli accertamenti e presto ci potrebbero essere importanti novità.
La lotta alla mafia
Un blitz che si aggiunge ai precedenti e che conferma la lotta alla mafia da parte del Governo. Il Viminale, in particolare, ha chiesto di rafforzare i controlli in un periodo molto particolare come questo.
L’emergenza coronavirus, infatti, potrebbe aumentare la possibilità di infiltrazioni nel tessuto sociale. Sin dai primi giorni della pandemia, la ministra Lamorgese ha chiesto prima all’ex presidente Conte ed ora al premier Draghi di accelerare con le misure di sostegno. Una richiesta non sempre accettata e per questo c’è bisogno di un cambio di passo nei prossimi giorni anche con la vaccinazione.