L’ora legale non ha mai rappresentato un tema tanto attuale come adesso. Se il caro energia collassa, estensione ora legale tutto l’anno?
I partiti politici, non sembrano disdegnare una tale eventualità, mentre Draghi e Cingolani non si sono ancora espressi in merito. I risparmi, in questo caso, sarebbero importanti.
Bisogna però prima chiarire il quadro, tra certezze ed eventuali ipotesi. L’ora legale corrisponderebbe alla convenzione di spostare le lancette in avanti di un’ora in uno Stato x, con l’obiettivo di sfruttare al meglio l’irradiazione del sole durante l’estate.
Con la terminologia ora solare, ci riferiamo invece all’orario statale, utilizzato durante l’inverno, quando questo coincide con quello in seno al meridiano del fuso orario di riferimento, detto anche per convenzione “ora civile convenzionale”.
L’obiettivo dell’ora legale, è quello di agevolare un certo risparmio energetico, incrementando un sintetico utilizzo dell’illuminazione elettrica. Spostare quindi le lancette in avanti di un’ora, corrisponde a ritardare l’utilizzo della luce artificiale nei periodi in cui le attività lavorative sono ancora in pieno lavorio.
I mesi del risparmio energetico
I mesi caratterizzati da un maggior risparmio energetico, sono aprile e ottobre, mentre i risparmi risultano più esigui nei mesi estivi, quando la maggior parte degli uffici restano chiusi. L’ora legale certo non risolverebbe tutti i problemi, non può chiaramente aumentare le ore di luce disponibili, ma comunque può indurre ad un maggior sfruttamento delle ore di luce “perse” a causa delle abitudini di orario.
Si prenda in esempio una persona che dorma ogni giorno dalle 23 alle 7: d’estate il sole sorge molto prima delle 7, e quindi, grazie all’ora legale, è possibile sfruttare l’ora di luce dalle 6 alle 7 e ritardare di un’ora l’accensione della luce elettrica durante la sera.