La capitale canadese ha indetto un progetto triennale che propone la depenalizzazione delle droghe pesanti per tentare di ridurre il fenomeno.
In Canada la British Columbia va verso la depenalizzazione delle droghe pesanti. Secondo la ministra delle Dipendenze, Carolyn Bennet, “la situazione non è mai stata così grave”. Le morti per overdose da oppiacei stanno aumentando considerevolmente.
Il processo di depenalizzazione
Proprio a causa di questa grave crisi sociale, la provincia ha optato per la depenalizzazione del possesso di droghe pesanti in piccola quantità. Nella fattispecie, coloro che a seguito di una perquisizione verranno trovati in possesso di un massimo di 2,5 grammi di cocaina, eroina, fentanil e altre droghe anziché essere arrestati verranno indirizzati verso un programma che si occupa di informare sulle dipendenze ed eventualmente disintossicarsi.
L’iniziativa sorge nel tentativo di contrastare il crescente utilizzo di droga utilizzando l’informazione piuttosto che la sanzione. Nella provincia canadese si sono registrate oltre 10mila morti dal 2016. Il dato è veramente allarmante e negli anni il fenomeno sta continuando a crescere.
Sempre nel 2016, a causa dell’elevato numero di decessi derivanti da un uso spropositato di oppiacei, il governo ha deciso di indire l’emergenza sanitaria nella nazione. Alla luce dell’aumento del consumo di droghe pesanti, il governo ha optato per un approccio diverso nei confronti delle persone che usufruiscono di sostanze. Si va quindi verso la depenalizzazione per il possesso di piccole quantità di cocaina, eroina, fentanil e altre droghe pesanti.
L’iniziativa rientra in un progetto triennale che prevede per le persone affette da dipendenza, anziché la prigione o eventuali multe da pagare, un percorso informativo circa le conseguenze dell’assunzione di droga.
Inoltre le forze dell’ordine non sequestreranno le sostanze in questione. Gli spacciatori invece saranno comunque perseguiti penalmente. “Gli effetti di questa crisi di salute pubblica hanno devastato le comunità della British Columbia e del Canada”. Sono queste le parole di Carolyne Bennett.