Attacco alla base Unifil in Libano: otto razzi colpiscono il contingente italiano a Shama. Nessun ferito, interviene Crosetto.
Un attacco ha colpito la base Unifil italiana di Shama, nel sud del Libano: otto razzi hanno danneggiato aree all’aperto e un magazzino ricambi. Cinque militari italiani, sotto osservazione nell’infermeria.
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha definito l’attacco “intollerabile” e richiesto “disposizioni chiare e inequivocabili alle forze che operano sul campo“.
Attacco alla base Unifil in Libano: Hezbollah sotto accusa
Secondo le analisi preliminari, come riportato da Today.it e Adnkronos, i razzi utilizzati nell’attacco apparterrebbero all’arsenale di Hezbollah.
Come confermano fonti della Difesa italiana dopo il Consiglio Difesa dell’UE tenutosi a Bruxelles. Inizialmente, si era ipotizzata una matrice diversa, ma gli accertamenti hanno fugato ogni dubbio.
“Tale situazione è inaccettabile“, hanno dichiarato fonti della Difesa, sottolineando la necessità di preservare l’integrità e l’efficacia della missione Unifil.
Il ruolo di questa forza internazionale, che include contingenti di vari Paesi amici di Israele, è cruciale per mantenere una fragile tregua nel sud del Libano, ma eventi come questo ne mettono a rischio il mandato.
Il ministro Guido Crosetto interviene e si rivolge a Israele
Il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ha definito “intollerabile” quanto accaduto. A margine del Consiglio Difesa UE, ha espresso la sua preoccupazione per la frequenza di episodi simili, ribadendo l’importanza di garantire sicurezza e protezione al personale Unifil.
“Non possiamo più tollerare che questi errori si ripetono con questa frequenza“, ha affermato Crosetto, sottolineando che le basi Unifil rappresentano non solo una missione ONU, ma anche un punto di cooperazione tra Paesi amici di Israele.
Il ministro ha anche annunciato l’intenzione di sollecitare il nuovo collega israeliano: “Per ribadire quello che avevo già ribadito a Yoav Gallant, cioè che le basi di Unifil sono basi che, intanto, rappresentano una missione Onu internazionale, ma poi sono di Paesi che sono amici di Israele“.