Paola Perego racconta: “La mia lotta contro il cancro”

Paola Perego racconta: “La mia lotta contro il cancro”

Paola Perego si racconta: dalla carriera iniziata a 16 anni, agli attacchi di panico e alla battaglia contro il cancro.

Paola Perego, nota conduttrice televisiva italiana, ha recentemente condiviso aspetti profondamente personali della sua vita e carriera durante un’intervista.

Con una carriera che si estende per quasi quattro decenni, la conduttrice ha affrontato numerosi successi, polemiche e una battaglia continua contro gli attacchi di panico, come racconta nel suo ultimo libro.

Paola Perego

La lotta contro il cancro: le parole di Paola Perego

Riguardo alla sua esperienza con il cancro al rene, come riportato da LaStampa.it, Paola Perego ha evidenziato l’importanza della prevenzione e della possibilità di accesso alle cure per tutti.

Una parola che spaventa, ma parlarne era un dovere. Io ho avuto la fortuna di poter fare prevenzione, perché potevo pagarla: dobbiamo lottare perché possano permettersela tutti,” ha affermato.

Non meno importante nella sua vita è stato il sostegno del marito Lucio Presta, presente al Festival di Dogliani. “Mi ha sempre assecondata, anche se non ha mai ballato con me, nemmeno al matrimonio, una brutta persona,” ha scherzato Perego, rivelando l’affiatamento della loro coppia.

Il coraggio di parlare degli attacchi di panico

Paola Perego ha iniziato la sua carriera televisiva a soli 16 anni, passando da valletta muta a valletta parlante. Nonostante il suo talento, gli attacchi di panico l’hanno accompagnata per gran parte della sua vita professionale.

Parlare del mio cancro e degli attacchi di panico era un dovere,” ha dichiarato, sottolineando l’importanza di condividere queste esperienze per aiutare chi ne soffre a non vergognarsi e a iniziare il percorso di guarigione.

Un momento particolarmente significativo è stato il giorno del suo ritorno a Raiuno dopo un anno di assenza. In quell’occasione, ha trovato sostegno in Fabrizio Frizzi, già affetto da una grave malattia.

Quel giorno andai nel suo camerino, stava già male, gli dissi della mia ansia. Lui mi guardò, mostrandomi la nuca già calva e mi disse: “Se ce la faccio io puoi farlo pure tu”,” ha ricordato con emozione.