Paolo Crepet contro l’uso dei cellulari ai funerali di Papa Francesco: lo sfogo contro le suore ed i cardinali ad un “Un Giorno Da Pecora”.
Paolo Crepet, ospite a “Un Giorno Da Pecora“, non ha risparmiato critiche dure nei confronti di chi, durante i funerali di Papa Francesco, ha utilizzato il cellulare in modo inappropriato. In passato l’esperto ha attaccato le nuove generazioni definendole “idioti”, mentre oggi ha sottolineato l’inadeguatezza di certi gesti, anche da parte di “suore e cardinali”.

Paolo Crepet e il commento sull’incontro Trump-Zelensky
Paolo Crepet, come riportato da Today, ha anche commentato l’incontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky, avvenuto a San Pietro. In questo gesto, ha colto un segnale positivo: “Ci leggo la speranza, non mi era piaciuto il precedente incontro ma questo, che si è concluso con un abbraccio, è stato molto diverso“. Secondo lo psichiatra, l’immagine dei due leader seduti uno di fronte all’altro raccontava molto del momento.
“Guardando quell’immagine sembra che entrambi si stiano confessando, chiedendo perdono quasi“, ha affermato. Per lui, non è solo politica ma un raro momento di umanità: “Credo che sapessero di non poter fare giochi della politica, guardarsi negli occhi come due uomini che dicono ‘basta, di sangue n’è uscito troppo’“.
L’attacco contro l’uso dei cellulari al funerale di Papa Francesco
Nel corso della trasmissione, Paolo Crepet ha anche espresso tutta la sua indignazione riguardo l’atteggiamento tenuto da molti presenti durante le esequie di Papa Francesco. “Una cosa ributtante“, ha detto riferendosi all’uso massiccio dei telefonini, anche tra religiosi.
“Ci sono state delle cose che non mi sono piaciuto. Tutto questo uso di telefonini, anche tra le suore e tra i cardinali, tutti… senza nessuno che pensi che si possa ricordare un amico senza che se ne fotografi il feretro, mi è sembrata una cosa ributtante“, ha sottolineato lo psichiatra.
Infine, non ha mancato di criticare anche l’usanza di applaudire durante il passaggio della bara: “È come applaudire al passaggio di una bara, una cosa contro ogni senso. Perché applaudire a una bara? Il rispetto si fa in vita, questo è ovvio. Andare lì ad applaudire uno che è morto, francamente… magari quando tre mesi fa gliene dicevano di tutti i colori“.