Argomenti caldi a ‘Dritto e Rovescio’ con Paolo Del Debbio con lo stesso conduttore che ha perso la pazienza in studio.
Si è parlato anche dei recenti episodi di cronaca e violenza a ‘Dritto e Rovescio’, trasmissione di Rete 4 con Paolo Del Debbio. proprio il presentatore ha perso la pazienza, ad un certo punto, parlando con un suo ospite e analizzando il caso di Manuel Mastrapasqua, ucciso a Rozzano da un violento che voleva rubargli un paio di cuffie.
Paolo Del Debbio, il confronto in tv sugli episodi di violenza
In studio a ‘Dritto e Rovescio’ su Rete 4 si stavano commentando alcune delle recenti vicende di cronaca avvenute. In particolare quella legata alla morte di Manuel Mastrapasqua, ucciso a Rozzano da un violento che voleva rubargli un paio di cuffie. Il killer ha utilizzato un coltello che lo ha ferito appunto mortalmente.
Un ragazzo presente in studio ha quindi commentato la vicenda dando una sua visione molto particolare: “Oggi come oggi io credo che sia veramente normale girare con un coltello per la troppa delinquenza. È normale per difendersi, per non essere vittime, non per aggredire, io dico per una difesa. Non è corretto non poter girare, perché io non dovrei girare? O vieni accoltellato o ti difendi”.
Il conduttore perde la pazienza
Le parole del ragazzo presente a ‘Dritto e Rovescio’ hanno suscitato la dura reazione del conduttore. Del Debbio, infatti, ha decisamente perso la pazienza trovando certe frasi assurde: “Ma come fai a dire una roba del genere? Ma normale per far cosa? Stasera occhio, perché sono agitato”, ha esordito nel confronto a ‘Dritto e Rovescio‘.
Il presentatore ha sottolineato come non debba essere la normalità girare col coltello in tasca: “Ma non ci vai nei posti dove pensi che ti accoltellino. Io la sera non ci vado nei dintorni della Stazione Centrale e non è che mi metto un coltello in tasca per andare a trovare Belpietro che lavora lì vicino”, ha detto chiamando in causa il suo ospite accanto. “Perché se arriva uno così lo accoltello, non è il modo di ragionare. Difendersi vuol dire accoltellare e non ci si va in quei posti!”.