Il Papa in una lunga intervista concessa al Corriere della Sera parla della sua predisposizione ad incontrare Putin.
Papa Francesco sottolinea tutti gli sforzi che insieme con il cardinale Parolin sta facendo dall’inizio dell’invasione russa per ottenere un colloquio con l’artefice dell’aggressione. Dopo i primi venti giorni di guerra il Papa ha fatto arrivare a Putin il suo messaggio che era disposto ad andare a Mosca per incontrarlo. Ma sottolinea che da allora non ha ancora ricevuto alcuna risposta da parte del leader del Cremlino.
Bergoglio ricorda che ha chiesto all’ambasciatore russo un cessate il fuoco e chiede una finestra, uno spiraglio per un colloquio con il presidente russo. “Anche se temo che Putin non possa e voglia fare questo incontro in questo momento. Ma tanta brutalità come si fa a non fermarla?” dichiara il Papa afflitto e sconsolato.
Riguardo ad un suo viaggio a Kiev dove è stato più volte invitato da sindaco e cardinale ha detto che per ora “sento che non devo andare. Io prima devo andare a Mosca, prima devo incontrare Putin” ma sottolinea che nelle sue vesti c’è poco che può fare, “se Putin aprisse la porta…” spera Papa Francesco. Questa porta non è in grado di aprirla nemmeno il patriarca ortodosso Krill, secondo Bergoglio, con cui ha parlato via zoom per 40 minuti. “Per i primi venti mi ha letto tutte le giustificazioni della guerra”. Il Papa si è mostrato sconvolto da quell’atteggiamento da parte di un uomo di Dio e ha ricordato che “Il Patriarca non può trasformarsi nel chierichetto di Putin”.
Bergoglio è sempre disposto ad incontrare Putin
Ora il Papa mette seriamente in allerta il mondo su quello che sta succedendo nel mondo che potrebbe trascendere in una vera guerra mondiale. Come aveva dichiarato in passato siamo in una guerra mondiale a pezzetti ma ora sembra esserci qualcosa in più. Papa Francesco continua i suoi disperati tentativi di mettere pace e di fermare questo conflitto, ma è convinto che Putin non si fermerà, anzi allerta sulla Transnistria.
Per Bergoglio forse una parte di responsabilità viene anche dall’Occidente e dalla Nato. Ragionando sulle radici di questa ira, forse se non provocata è stata facilitata dall‘”abbaiare della Nato alla porta della Russia”.