Bufera a Bari, l’assessora Carlotta Nonnis Marzano si dimette dopo 24 ore per le controverse dichiarazioni sui social su Papa Francesco.
Carlotta Nonnis Marzano lascia l’incarico di assessora all’Ambiente meno di 24 ore dopo la nomina, in seguito alle dichiarazioni offensive rivolte a Papa Francesco e ad altre figure pubbliche, fatte in passato sui social.
Le dichiarazioni controverse sui social su Papa Francesco
Carlotta Nonnis Marzano, candidata nelle recenti elezioni comunali di Bari sotto la bandiera di Europa Verde, aveva già sollevato discussioni con i suoi post sui social prima della sua nomina.
In particolare, un post del 31 maggio scorso in cui definiva Papa Francesco come un “anziano molesto” ha suscitato grande scalpore.
Nel messaggio, Nonnis Marzano scriveva: “Non vi sembra arrivato il momento di congedare questo anziano molesto dalle cronache quotidiane e accompagnarlo ai giardinetti per dare il becchime ai passeri? Ah meglio di no, data la tradizione non vorrei rivolgesse piuttosto le sue attenzioni ai bambini“.
Questa frase, dall’evidente tono irriverente e provocatorio, ha indignato molti, sia all’interno della comunità cattolica che al di fuori di essa, sollevando un vero e proprio vespaio di critiche.
Oltre a questo, altri post hanno mostrato un linguaggio altrettanto polemico. Il 16 maggio, ad esempio, aveva accusato il governo italiano di “portare la morte ovunque, altro che provita“, mentre in un altro commento aveva definito i partecipanti al G7 come “inutili parassiti“.
La reazione del sindaco e le dimissioni dell’assessora
Il sindaco Vito Leccese, resosi conto della situazione delicata e delle possibili ripercussioni sulla sua giunta, ha accettato le dimissioni di Nonnis Marzano poche ore dopo la nomina.
In una nota ufficiale, Leccese ha dichiarato: “Sono in contatto con Nonnis Marzano, la quale, consapevole della polemica che si sta sollevando e delle possibili ricadute negative a discapito della serenità di cui ha bisogno per lavorare bene, mi ha comunicato in queste ore di voler rinunciare all’incarico da me conferitole, anche per preservare la sua libertà di pensiero e di parola, e per tutelare la sua reputazione professionale“.
Le parole del sindaco lasciano intendere una situazione di forte pressione, in cui la libertà di espressione della politica è entrata in conflitto con il ruolo istituzionale che avrebbe dovuto ricoprire.
Nonostante le buone intenzioni dietro la sua nomina, il peso delle sue dichiarazioni passate ha reso impossibile proseguire nell’incarico, costringendola a un passo indietro.
