Le polemiche dietro il libro “Spera” di Papa Francesco: annunciato come il primo vero memoir di un Pontefice, ma non è vero.
L’uscita del libro Spera, annunciato come “il primo autentico memoir di un Papa in carica“, ha generato un’ondata di critiche e polemiche che hanno coinvolto media italiani e internazionali. La casa editrice Mondadori, promotrice del libro, ha sottolineato come si tratti di un’opera unica, scritta interamente in prima persona da Papa Francesco. Tuttavia – diversi osservatori – tra cui Dagospia e i principali giornali stranieri, non hanno esitato a mettere in discussione questa affermazione.
La controversia sul libro di Papa Francesco
La Mondadori – scrive Dagospia – aveva già attirato l’attenzione alla Fiera del Libro di Francoforte, lo scorso ottobre, descrivendo Spera come la “prima autobiografia realizzata nella storia da un Pontefice“. Questo annuncio, però, ha sollevato dubbi immediati.
Nel marzo 2024, infatti, l’editore americano HarperCollins aveva pubblicato Life – La mia storia nella storia, un’opera in cui il Papa racconta la propria vita intrecciata agli eventi del XX secolo. Anche i media vaticani – notoriamente prudenti – avevano riconosciuto Life come la prima vera autobiografia di Papa Bergoglio.
La stampa italiana, con poche eccezioni, ha accolto Spera con entusiasmo. Il servizio di Sonia Cianca per TGLA7 è stato particolarmente celebrativo, con la giornalista che ha definito il libro: “Spera sorprende più di qualsiasi altro libro, sorprende più di Life..“. Tuttavia, all’estero il tono è stato decisamente più critico.
Secondo il Frankfurter Algemeine, il libro non si presenta come un’opera organica ma piuttosto come una raccolta di episodi narrati in modo frammentario. L’intervento del ghostwriter italiano Carlo Musso, che avrebbe lavorato sulla base di conversazioni con il Papa e testi già pubblicati, è stato segnalato come un elemento determinante nel risultato finale.
Le critiche e le sfuriate in Vaticano
La reazione di Papa Francesco alle polemiche non si è fatta attendere. Secondo le indiscrezioni riportate da Dagospia, il Pontefice avrebbe espresso un forte disappunto sia per la strategia comunicativa della Mondadori che per la gestione del libro da parte del Dicastero della Comunicazione vaticano.
Le tensioni sono ulteriormente aumentate quando il Papa ha scoperto che la sua intervista con Fabio Fazio, programmata per promuovere il libro, includeva una domanda diretta su Spera.
Questa domanda, ritenuta una mossa strategica per aumentare la visibilità del libro, avrebbe provocato una sfuriata del Pontefice. La domanda che Dagospia si fa è: “Papa Francesco resterà calmo e farà finta di niente? In Vaticano c’è chi scommette di no….“.