Papa Francesco a Lisbona per la Giornata mondiale della Gioventù

Papa Francesco a Lisbona per la Giornata mondiale della Gioventù

“Si avverte la mancanza di rotte coraggiose di pace”, dichiara Papa Francesco durante il suo discorso in Portogallo.

Papa Francesco è atterrato a Lisbona alle 10 locali (le 11 in Italia), dove è stato accolto dal presidente della Repubblica Marcelo Rebelo de Sousa. Qui ha tenuto il suo primo discorso per la Giornata Mondiale della Gioventù, davanti la presenza di un milione di giovani cattolici arrivati da tutto il mondo.

Papa Francesco

Lisbona, “la capitale del mondo”

In occasione della Giornata Mondiale della Gioventù, il Pontefice è intervenuto con il suo discorso davanti alle autorità portoghesi. “Sono felice di essere a Lisbona, città dell’incontro che abbraccia vari popoli e culture e che diventa in questi giorni ancora più universale. Diventa, in un certo senso, la capitale del mondo“, ha detto.

Ma Lisbona è anche “la capitale del futuro, perché i giovani sono il futuro. Proprio quella città in cui migliaia di persone provenienti da più di sessanta Paesi riescono a vivere in armonia. Lisbona, città dell’oceano, richiama “all’importanza dell’insieme, a pensare i confini come zone di contatto, non come frontiere che separano”.

Tuttavia, il mondo è diviso e si sperimenta l’inefficacia nel rispondere alle grandi sfide. “Sembra che le ingiustizie planetarie, le guerre, le crisi climatiche e migratorie corrano più veloci della capacità, e spesso della volontà, di fronteggiare insieme tali sfide. Lisbona può suggerire un cambio di passo, ha affermato Papa Francesco.

Papa: “Mancanza di rotte coraggiose di pace”

Parlando anche della guerra in Ucraina, il Papa ha detto: “Nell’oceano della storia, stiamo navigando in un frangente tempestoso e si avverte la mancanza di rotte coraggiose di pace. Poi ha chiesto all’Europa: Verso dove navighi, se non offri percorsi di pace, vie creative per porre fine alla guerra in Ucraina e ai tanti conflitti che insanguinano il mondo?”.

“Verso dove navigate, Europa e Occidente, con lo scarto dei vecchi, i muri col filo spinato, le stragi in mare e le culle vuote? Dove andate se, di fronte al male di vivere, offrite rimedi sbrigativi e sbagliati, come il facile accesso alla morte, soluzione di comodo che appare dolce, ma in realtà è più amara delle acque del mare?”, ha detto ancora.

“Preoccupa quando si legge che in tanti luoghi si investono continuamente fondi sulle armi anziché sul futuro dei figli. Io sogno un’Europa, cuore d’Occidente, che metta a frutto il suo ingegno per spegnere focolai di guerra. Un’Europa che includa popoli e persone, senza rincorrere teorie e colonizzazioni ideologiche”, ha aggiunto Bergoglio.

Il Pontefice spera quindi “che la Giornata Mondiale della Gioventù sia per il vecchio continente, possiamo dire l’anziano continente, un impulso di apertura universale“.

Il commento sull’ambiente

Parlando anche della sfida ambientale, Papa Francesco ha dichiarato che il problema del clima e della tutela dell’ambiente a livello globale “rimane estremamente serio”. “Gli oceani si surriscaldano e i loro fondali portano a galla la bruttezza con cui abbiamo inquinato la casa comune. Stiamo trasformando le grandi riserve di vita in discariche di plastica, ha chiosato.

“L’oceano ci ricorda che la vita dell’uomo è chiamata ad armonizzarsi con un ambiente più grande di noi, che va custodito con premura, pensando alle giovani generazioni. Come possiamo dire di credere nei giovani, se non diamo loro uno spazio sano per costruire il futuro?”, ha chiesto il Pontefice.

La buona politica può fare molto

“La buona politica può fare molto”, continua Francesco. “Può essere generatrice di speranza. Essa, infatti, non è chiamata a detenere il potere, ma a dare alla gente il potere di sperare. È chiamata, oggi più che mai a correggere gli squilibri economici di un mercato che produce ricchezze, ma non le distribuisce, impoverendo di risorse e certezze gli animi”.

Per il Papa la buona politica “è chiamata a riscoprirsi generatrice di vita e di cura, a investire con lungimiranza sull’avvenire, sulle famiglie e sui figli, a promuovere alleanze intergenerazionali, dove non si cancelli con un colpo di spugna il passato, ma si favoriscano i legami tra giovani e anziani”. 

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