La Mongolia accoglie Papa Francesco: è la prima volta per un Pontefice

La Mongolia accoglie Papa Francesco: è la prima volta per un Pontefice

Un lungo viaggio fino alla capitale dello sterminato Paese delle steppe: i telegrammi del Papa ai Paesi sorvolati.

Dopo nove ore di viaggio in aereo, Papa Francesco arriva nella capitale della Mongolia, Ulan Bator, dove viene accolto con una tazza di yogurt secco. I primi saluti giungono dalla Guardia d’Onore e dalle delegazioni, dopodiché il Pontefice è stato accolto dalla ministra degli Esteri, Batmunkh Battsetseg.

L’arrivo del Papa in Mongolia

Un’accoglienza alquanto sobria quella di Papa Francesco nella capitale mongola. Insieme alla ministra Battsetseg, con due auto separate, Bergoglio si reca alla Vip Lounge per un breve colloquio percorrendo la strada nel traffico caotico tra cantieri e ciminiere della città.

Accolto dalla Prefettura, qui era presente un gruppo di anziani e di malati, mentre dopo alcuni bambini lo hanno salutato ed omaggiato con dei fiori.

Solo domani mattina, 2 settembre, rivedremo il Pontefice nella piazza Sukhbaatar davanti al Palazzo di Stato, dove terrà cerimonia di accoglienza ufficiale con le autorità civili.

“Un popolo piccolo in una terra grande”

Volando verso la Polonia, Papa Francesco ha detto: “È andare a un popolo piccolo in una terra grande. La Mongolia sembra non finire e gli abitanti sono pochi. Un popolo piccolo ma di grande cultura. Credo che ci farà bene capire questo silenzio così grande. Ci aiuta a capire cosa significa non con l’intelligenza ma con i sensi la Mongolia”.

“Mi permetto di dire anche che farà bene ascoltare la musica di Borodin che è stata capace di descrivere cosa significa la vastità della Mongolia”, aggiunge poi Bergoglio riferendosi alla sinfonia “Nelle steppe dell’Asia centrale” del compositore russo Aleksandr Porfir’evič Borodin.

I telegrammi del Pontefice

Durante il viaggio del Papa, sono stati diversi i telegrammi inviati ai presidenti dei Paesi sorvolati in aereo. Tra questi: Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Serbia, Montenegro, Bulgaria, Turchia, Georgia, Azerbaijan e Kazakistan.

Oltre al presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, il Pontefice ha scritto al presidente croato Zoran Milanović ricordando la recente visita in Vaticano del 2021. Nel telegramma alla Bosnia assicura la sua preghiera e invoca “benedizioni onnipotenti di unità, fraternità e concordia”.

Preghiere per la pace anche in quello indirizzato alla Serbia e al presidente del Montenegro. Parole di benedizione papale per la Bulgaria, mentre nel messaggio al presidente turco Recep Tayyip Erdoğan Francesco assicura le sue preghiere, invocando “sulla nazione le benedizioni divine dell’armonia fraterna e della pace”.

Telegrammi inviati anche alla Georgia e al presidente azero, mentre per il Kazakistan il Papa invia “abbondanti benedizioni alla nazione”. Infine, al presidente della Cina, Xi Jinping, Bergoglio dichiara: “Invio i miei migliori auguri a sua Eccellenza e al popolo cinese mentre attraverso lo spazio aereo del suo Paese, in rotta verso la Mongolia. Assicurandovi le mie preghiere per il benessere della Nazione, invoco su tutti voi le benedizioni divine dell’unità e della pace”.

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