Il Santo Padre ha rassicurato un giovane transessuale ed omosessuale, scontrandosi un po’ con i dogmi ecclesiastici.
Papa Francesco ha sempre dimostrato, da quando è comparsa la fumata bianca in suo onore, di pensare con la sua testa, andando spesso contro ai tradizionali dogmi cristiani in virtù di una sensibilità e generosità fuori dal comune. In una puntata di un podcast, incentrata sulla prossima Giornata mondiale della Gioventù a Lisbona, il Santo Padre ha rassicurato un giovane omosessuale e transessuale, invece di condannarlo.
“Il Signore sempre cammina con noi – ha commentato Papa Francesco – sempre. Il Signore non ha schifo di nessuno di noi. Anche nel caso in cui noi fossimo peccatori, lui si avvicina per aiutarci. Il Signore non ha schifo delle nostre realtà, ci ama come siamo. E questo è l’amore pazzo di Dio“.
“Dio ci ama come siamo – ha aggiunto il Pontefice – Dio ci accarezza sempre. Dio è padre, madre, fratello, tutto per noi. E capire questo è difficile, ma Lui ci ama come siamo. Non arrenderti… Avanti…”.
La storia del giovane transessuale
Le dolci parole del Santo Padre erano dirette a Giona, un ragazzo disabile, omosessuale e transgender. Un giovane credente, voglioso di condividere il proprio passato con Papa Francesco: “Coltivare una fede che sentissi davvero mia – ha raccontato Giona – mi ha aiutato ad accettarmi nel mio corpo disabile, atipico, a non sentirmi mai davvero solo neanche nelle difficoltà perché consapevole che chi mi conosce da prima che io sia, mai mi affiderebbe una croce troppo pesante per le mie spalle“.
“Quando ho preso consapevolezza di essere una persona trans – ha spiegato il ragazzo – avrei tanto preferito non credere… E quel corpo meraviglioso e perfetto in quanto opera Sua? Mi sentivo strattonato dalla dicotomia tra fede e identità transgender, entrambe braccia di uno stesso corpo, il mio!”.
